Riccardo Alemanno insiste sulla proroga dell’acconto Tasi

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I contribuenti italiani sono chiamati ad una fitta serie di adempimenti che si concentreranno tutti entro la metà del mese, con scadenza entro il prossimo ed imminente 16 giugno.

Per questo motivo, Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha più volte chiesto, tramite lettere, una proroga di alcuni di essi, in particolare dell’acconto Tasi, rivolgendosi direttamente al Ministro dell’ Economia Pier Carlo Padoan, al Vice Ministro Enrico Morando ed al Sottosegretario Enrico Zanetti.

Non avendo, ad oggi, ricevuto alcun riscontro, il numero uno di INT ha voluto ribadire due richieste, ritenute particolarmente urgenti e necessarie:

  • la concessione urgente di una congrua proroga, quantomeno al 6 luglio, alla scadenza del modello Unico 2014, poiché la situazione negli studi professionali, a causa della sovrapposizione di più scadenze e nuovi adempimenti al 16 giugno, ha raggiunto livelli di caos totale e ci si domanda perché si debbano così penalizzare i contribuenti e quei soggetti, gli intermediari fiscali, che sono indispensabili per il funzionamento del rapporto fisco-contribuente.
  • la non applicazione delle sanzioni ai versamenti dell抋cconto Tasi, se le differenze tra dovuto e versato vengano sanate entro il 16 ottobre, per evitare ulteriori costi ed oneri derivanti da una vicenda estremamente negativa.

Riccardo Alemanno ha inoltre aggiunto: “Credo che chi non vive in prima persona i problemi di questi giorni non possa rendersi conto della gravità della situazione, non si tratta di mere lamentele si tratta della richiesta di essere trattati come cittadini e non come sudditi. Mi auguro che prevalga il buon senso e che dall’Economia comprendano questo profondo disagio. Sulla vicenda Tasi si è già detto tutto e circa il modello Unico è una storia che si ripete, non voglio aggiungere altro perché le tensioni che vivo direttamente e quelle che raccolgo quotidianamente tramite i colleghi potrebbero indurmi ad atteggiamenti che non mi appartengono, dico solo che la misura è colma“.

Vera MORETTI