Expo 2015, opportunità al padiglione tedesco

Se Expo 2015 per adesso non ha rispettato i numeri previsti di occupazione, non riuscendo a creare la “miriade” di posti di lavoro promessi in partenza, ad invertire la tendenza ci pensa il padiglione tedesco che offre possibilità di impiego a giovani italiani dotati di un buon accento teutonico.

«L’Expo offre proprio a giovani altoatesini bilingui buone possibilità per fare un’esperienza di lavoro unica in un ambito internazionale – ha dichiarato Helmuth Sinn, direttore della ripartizione provinciale lavoro della Provincia autonoma di Bolzano – e il fatto che tra i requisiti figurino la buona conoscenza di italiano, tedesco e inglese offre ai Paesi interessati un motivo in più per ricercare il personale proprio in Alto Adige».

Secondo quanto segnalato dal sito della Provincia autonoma di Bolzano, le candidature per un posto di lavoro nel padiglione sono già aperte: per spedire il proprio curriculum c’è tempo fino al prossimo 11 settembre.

JM

L’ economia criminale vale 170 miliardi

 

“L’equivalente del Pil di una regione come il Lazio” è questo quello che vale l’economia criminale in Italia, oltre 170 miliardi all’anno. La cifra monstre delle attività illegali nel nostro Paese è stata elaborata elaborata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre che spiega anche come tale enormità riversata sul mercato finisca inevitabilmente per stravolgerlo.

«La stima del valore economico prodotto dalle attività criminali – ha affermato il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – è il frutto di una nostra elaborazione realizzata su dati della Banca d’Italia. Va ricordato, in base alle definizioni stabilite dall’Ocse, che i dati prodotti dall’Istituto di via Nazionale non includono i reati violenti come furti, rapine, usura ed estorsioni, ma solo le transazioni illecite concordate tra il venditore e l’acquirente, come ad esempio contrabbando, traffico di armi, smaltimento illegale di rifiuti, gioco d’azzardo, ricettazione, prostituzione e traffico di stupefacenti”.

La Cgia è riuscita a “mappare” le denunce di riciclaggio avvenute lo scorso anno anche a livello regionale. La Lombardia risulta la più colpita (11.575), seguita dal Lazio (9.188), dlla Campania (7.174), dal Veneto (4.959) e dall’Emilia Romagna (4.947). Tra il 2009 ed il 2013 sono aumentate di quasi il 212%.

Jacopo MARCHESANO

Riforma giustizia civile, il plauso di Rete Imprese Italia

La riforma della giustizia civile, da ieri, è finalmente nell’agenda del Governo Renzi. L’obiettivo annunciato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando è «degiurisdizionalizzare la domanda di giustizia, cioè togliere ciò che non è strettamente necessario davanti al giudice. Sul processo penale, invece, – continua il ministro – abbiamo scelto di intervenire per snellire l’iter che porta al giudizio finale attraverso interventi sull’udienza preliminare e sui passaggi processuali, e con processi che mirano a razionalizzare il ricorso in appello su cui c’è una delega».

Una riforma che affronti i problemi sia della giustizia civile sia di quella penale, è ben vista anche da Rete Imprese Italia: «Maggiore efficienza della giustizia civile – si legge nel comunicato diramato ieri – significa maggiore competitività delle imprese e migliori condizioni per la ripresa».

«Processi più veloci, forme alternative di giustizia per deflazionare i procedimenti ordinari, rafforzamento del Tribunale per le imprese e la famiglia, informatizzazione e innovazione organizzativa, strumenti contro la criminalità economica: sono queste gli interventi necessari e determinanti per imprimere una svolta efficace all’amministrazione della giustizia civile» ha concluso l’associazione che ormai da anni intende favorire la promozione e il consolidamento delle imprese come componenti fondamentali del sistema economico e della società civile.

JM

Enjore, la piattaforma per sportivi

Dopo un’estate senza pallone, non considerando la parentesi poco fortunata della Nazionale prandelliana agli ultimi Mondiali, riparte oggi il campionato di Serie A, per la gioia di milioni di appassionati in giro per la Penisola. Ed è proprio sulla passione degli italiani per il calcio, e per lo sport in generale, punta Enjore, una nuova piattaforma multimediale sulla quale si possono organizzare tornei di ogni tipo, da quelli sportivi (calcio, pallavolo, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, rugby, tennis, hockey, tennis tavolo, baseball e football americano) a quelli di videogames (FIFA, PES), calciobalilla e subbuteo. Per spiegarci nel dettaglio la piattaforma abbiamo interpellato il Ceo Nicola Taranto.

Dott. Taranto, di cosa si occupa la vostra startup nel dettaglio?
Enjore è una piattaforma ideata per gestire e vivere competizioni che coniuga un sistema organizzativo di facile utilizzo, alle potenzialità di condivisione della community on line. La piattaforma permette agli organizzatori di pianificare tornei, di ogni tipo per ogni sport o videogames, a livello sia agonistico, sia amatoriale. La semplicità del sistema Enjore e la sua massima personalizzazione, permettono, anche a un non addetto ai lavori, di generare calendari all’italiana o a eliminazione diretta, di compilare i dati e i tabellini di ciascuna partita, di calcolare automaticamente classifiche e statistiche per squadre e singoli giocatori.
Uno strumento indispensabile per organizzare al meglio ogni torneo e avere sempre, in tempo reale, tutti i dati indispensabili per valutare e gestire ogni competizione. Partecipanti e tifosi possono entrare in collegamento diretto con chi organizza, riportare commenti sulle partite, compilare pagelle sulle prestazioni dei giocatori, condividere le foto degli eventi e i risultati, anche sui propri profili social generalisti. Oltre ad organizzare e condividere tornei, è possibile elaborare statistiche personalizzate per i campionati ufficiali. Enjore, infatti, è uno strumento utile anche per arbitri e redazioni giornalistiche. Attraverso le App iOS e Android, la consultazione dei tornei e le funzioni social sono semplificate e disponibili in ogni momento.

Da dove nasce l’idea?
Nell’estate del 2012 avevamo realizzato un sito per pubblicare i risultati di un torneo di calcio del nostro paese. Qualche giorno dopo notammo un capannello di ragazzi che attorno a un pc commentavano le prodezze e le “papere” dei giocatori. Migliaia di visite per un torneo con meno di 100 giocatori. Di li è nata l’idea di realizzare un’applicazione scalabile (anche in termini di competizioni) che ha visto 500.000 persone vivere competizioni su Enjore. Alla chiusura del secondo anno possiamo parlare di un +400% rispetto al primo.

Perché un giovane italiano dovrebbe avventurarsi nel progetto di una startup?
Per smettere di lamentarsi. Scherzo, dovrebbe avventurarsi per provare a creare i posti di lavoro che oggi mancano e a costruire qualcosa di bello che genera benessere per il singolo e per la comunità. E poi fare impresa significa affrontare assieme ad atri nuove sfide, a gioire dei successi e a godere della complicità e della collaborazione nei momenti più difficili, in altre parole, aiuta a sentirsi vivi.
Sono comunque dell’idea che fare startup/impresa non è per tutti. Per essere imprenditori, oggi in particolar modo, è necessario avere coraggio, fiducia e voglia di mettersi in gioco; oltre che naturalmente conoscenza del business in questione.

Quali sono le maggiori difficoltà che può incontrare una startup durante l’inizio del proprio cammino?
Tralasciando la burocrazia, che più che una difficoltà è una perdita di tempo, le maggiori difficoltà si riscontrano nel reperire le risorse finanziarie e le persone competenti, dotate del giusto spirito, da inserire nel team.

Jacopo MARCHESANO

Mef: 1,2 mld incassi dalla Tasi

 

Secondo l’ultimo documento reso noto dal Mef, la Tasi 2014 sarebbe costata meno dell’Imu 2012 ai contribuenti italiani. I Comuni, infatti, avrebbero incassato il 29,3% in meno rispetto agli 1,6 miliardi incassati con l’Imu 2012, circa 1,2 miliardi di euro. “Nel passaggio dall’Imu 2012 alla Tasi/Imu 2014, i comuni che hanno deliberato le aliquote Tasi registrano una diminuzione del numero di contribuenti per l’abitazione principale pari a 1,2 milioni – si legge nel documento del Dipartimento delle Finanze – e tale flessione può dipendere dall’introduzione da parte di alcuni comuni di esenzioni per l’abitazione principale, nell’esercizio della propria potestà impositiva. Il gettito Imu 2012 relativo all’abitazione principale, è risultato di circa 1,6 miliardi di euro a fronte di un gettito Tasi/Imu 2014 stimato, a fine 2014, in circa 1,2 miliardi di euro, con una riduzione complessiva del 29,3%”.

“Per la fascia sotto i 50 euro e per quelle superiori a 150 euro – concludono dal Mef – la Tasi/Imu 2014 registra una contrazione sia del numero dei contribuenti, sia dell’importo rispetto all’Imu 2012. Al contrario, per le fasce comprese tra 50 e 150 euro, si rileva un incremento del numero di contribuenti e degli importi teorici della Tasi/Imu 2014 rispetto all’Imu di due anni fa. Tale circostanza è dovuta al fatto che la normativa riguardante l’Imu prevedeva detrazioni di base per tutti i Comuni, mentre la normativa sulla Tasi non contempla questa possibilità e lascia invece la facoltà di introdurre detrazioni”.

JM

Dental Center, opportunità di franchising

 

Partendo da un investimento di 175mila euro, la Dental Center rappresenta la soluzione ideale di chi vuole investire nel settore odontoiatrico e dentistico. L’azienda, tutta italiana e dall’esperienza ventennale, offre ottime garanzie per il successo del proprio studio attraverso anche un marketing mirato al paziente e una moderna organizzazione delle risorse permettono di raggiungere risultati economici eccellenti.

Tra i vantaggi del contratto “la possibilità di offrire sul mercato un servizio ad elevato contenuto professionale con investimento pari a circa 10 volte meno di quanto sarebbe necessario se si decidesse di avviarsi in proprio. La minimizzazione dei rischi di impresa legata ad investimenti non corretti, a mancanza di specifiche conoscenze di mercato, di tecniche di penetrazione e della concorrenza. Di sicuro un investimento di facile ritorno economico”.

JM

Disoccupazione, ogni giorno in mille perdono il lavoro

 

Drammatica (e non è una novità) la situazione lavoro in Italia: a luglio, secondo gli ultimi dati Istat, il tasso di disoccupazione si è attestato al 12,6%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,5 punti su base annua. Divario è evidente tra uomini e donne, rispettivamente all’11,5% e al 13,4%, ma il dato che colpisce di più rimane la differenza territoriale tra Nord, 8,4%, e Sud, dove il tasso tocca addirittura il 20,3%. Lo scorso mese si è registrato un calo di occupati pari a 35mila unità, mille occupati in meno al giorno.

Il numero dei senza lavoro oggi in Italia è pari a 3 milioni 220 mila, in aumento del 2,2% rispetto al mese precedente (+69 mila) e del 4,6% su base annua (+143 mila). A luglio gli occupati sono, invece, 22 milioni 360 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-35 mila) e dello 0,3% su base annua (-71 mila).

Sono 705 mila, il 42,9%, i giovani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro, in diminuzione (udite, udite…) di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 2,9 punti sempre su base annua.

JM

Bando per le Pmi trevigiane

 

Con l’obiettivo di migliorare le condizioni di competitività del settore commerciale, la Camera di Commercio di Treviso erogherà 200mila euro a negozianti al minuto, pubblici esercenti, commercianti, agenti o rappresentanti di commercio. Sarà possibile inviare le domande dal 23 al 30 settembre 2014, esclusivamente tramite il sito della Camera.

Le PMI locali del territorio trevigiano dovranno inviare il modello base generato dal sistema, la relazione sull’intervento realizzato, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, la dichiarazione ai sensi del regolamento De Minimis, la fotocopia delle fatture riguardanti le spese dichiarate, il cv del soggetto incaricato referente del progetto.

JM

Appello della Guidi: “Stop ai licenziamenti”

 

“Quello che vorrei fare è un appello agli industriali: chi ha i bilanci in ordine deve fare il possibile per mantenere i livelli occupazionali. Bisogna salvare il lavoro, non licenziare. Il mio è un appello alla responsabilità sociale degli imprenditori”. L’appello arriva direttamente da Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, già presidente dei Giovani della Confindustria, annunciando il pacchetto “made in Italy” per l’internazionalizzazione delle imprese.

Il ministro, che dopo aver ricevuto l’incarico dal premier Renzi ha rinunciato a tutti gli incarichi operativi nelle imprese controllate dalla famiglia, ha risposto, inoltre, nemmeno troppo velatamente, alla richiesta degli imprenditori nostrani per un ridimensionamento decisivo della pressione fiscale: “Non è con un taglio delle tasse che si permette alle aziende di assumere il giorno dopo. Serve molto di più e serve un mix di interventi. Dunque è stato giusto puntare sugli 80 euro ma ci vorrà un po’ di tempo perché generino aspettative positive nel comportamento dei consumatori. Poi sono necessarie le riforme, quelle che stiamo facendo”.

L’ultima battuta della sua lunga intervista a Repubblica , la Guidi la riserva a Diego Della Valle che a fine luglio, riferendosi nemmeno troppo garbatamente a lei, aveva detto: «Penso che alcune delle persone che hanno la delega a gestire lo sviluppo economico del Paese non abbiano le competenze e soprattutto l’esperienza necessarie». «Non conosco Della Valle -risponde il ministro -, ma sia un grande imprenditore che qualche volta fa l’opinionista. Io accetto le critiche ma vorrei sapere qual è il provvedimento che ho preso che non va bene. Sono stanca di dichiarazioni generiche».

JM

Parenti: “L’imprenditoria femminile motore fondamentale per la crescita “

 

A Torino l’1 e 2 ottobre si terrà la sesta edizione del Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile dal titolo Come cambia l’Italia? I modelli imprenditoriali emergenti, organizzato dall’Associazione GammaDonna in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e al suo Comitato per l’Imprenditoria Femminile. Per concludere questa nostra settimana dedicata alle imprese rosa, oggi abbiamo incontrato Mario Parenti, presidente dell’associazione che da ormai un paio d’anni promuovere la crescita del ruolo delle donne e dei giovani nel mondo delle imprese e delle professioni.

Dott. Parenti, secondo i dati resi noti dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere, le imprese femminili rappresentano solo il 21,4% dell’universo delle imprese operanti in Italia (circa 1,3 milioni su un totale di 6). Come leggere questi dati?
Il dato percentuale – che comunque a me risulta però del 23,6% nel 2013 (fonte Unioncamere) – ci vede ben sotto alla media europea che è attorno al 30%. Per contro, se la crescita tendenziale degli ultimi anni continuasse al ritmo attuale, potremmo raggiungere il livello europeo nel medio periodo.

Tuttavia, le nuove imprese a guida femminile nascono a un ritmo superiore alla media: +0,73%. La creatività e l’intraprendenza “rosa” possono essere tra gli ingredienti principali della ripresa economica?
E’ stato stimato da numerosi economisti che un migliore e più esteso utilizzo della “risorsa” donna nell’economia potrebbe accrescere il PIL di almeno 2 punti percentuali. Il che, oltre a riequilibrare socialmente il nostro Paese, ci porterebbe di fatto fuori dalla crisi. Il 2013 ha fatto registrare 3.415 imprese femminili in più rispetto all’anno precedente: il maggior incremento si è registrato nel turismo e nelle agenzie di viaggio, ma sono cresciute anche le attività finanziarie e assicurative e i servizi alle imprese, settori questi tradizionalmente maschili. A fronte di queste notizie incoraggianti, va osservato che per il 60% le imprese femminili sono individuali, sottocapitalizzate e pertanto più vulnerabili alla crisi. Anche qui il dato confortante, che speriamo tenda a rafforzarsi in futuro, è che le società di capitali nel 2013 sono cresciute di 10.000 unità sul 2012.

Quali sono le difficoltà che una donna dove “mettere in conto” prima di aprire un’attività propria?
I dati che fornisco provengono da sondaggi effettuati periodicamente dall’Osservatorio GammaDonna sulle imprese femminili.
Le esigenze più sentite riguardano, nell’ordine, il finanziamento dell’azienda, il reperimento di personale qualificato, la scelta di partner, consulenza tecnico-amministrativa, il mentoring. Le maggiori difficoltà incontrate riguardano la burocrazia, il credito e la carenza di reti relazionali. La crescita dell’autostima è la soddisfazione più grande, seguita dalla possibilità di conciliare lavoro e famiglia, e dal raggiungimento dell’autonomia economica.

In Italia siamo molto indietro rispetto all’Europa e al resto del mondo, è solo una questione culturale?
E’ principalmente una questione culturale, con profonde radici storiche a cui si aggiunge una forte resistenza al cambiamento. Altrimenti non si spiegherebbe la resistenza del sistema ad adeguare legislazione e strutture organizzative e di assistenza ai livelli europei.

Donna, spesso moglie e madre, e imprenditrice di successo. Quant’è difficile riuscire a conciliare tutto?
Difficile ma possibile e con soddisfazione di tutta la famiglia. Lo dicono i nostri sondaggi che segnalano la collaborazione fattiva del partner nel 75% dei casi e, dato entusiasmante, che la totalità delle imprenditrici intervistate rifarebbe l’esperienza di costruirsi la propria impresa.

JM