Tasi, la Chiesa trema

L’ora che in molti aspettavano è finalmente giuta: entro il 30 settembre i parroci e i responsabili dei beni ecclesiastici dovranno inviare al MEF per via telematica un elenco completo di tutti gli immobili in possesso, anche quelli per cui non sono tenuti al pagamento delle imposte: in questa maniera, finalmente, lo Stato avrà un vero e proprio censimento di tutti gli immobili della Chiesa, oltre a conoscerne l’effettivo utilizzo. Grazie al Decreto Ministeriale del 26 giugno 2014, infatti, la Chiesa Cattolica in Italia dovrà, per la prima volta, pagare Tasi e Imu.

La dichiarazione dovrà intanto riguardare gli anni di imposta 2012 e 2013, e coloro che non la presenteranno rischieranno una sanzione che va dal 100 per cento al 200 per cento dell’imposta dovuta.

Ed eccoli nelle segrete stanze del Vaticano calcolatrice alla mano a farsi i loro conticini… Non c’è più religione!

JM