730 precompilato, semplificazione o caos?

Si parte, dunque, col 730 precompilato, dal 2015. Entro il 15 aprile prossimo, infatti, oltre ai dati sui redditi da lavoro e di quelli immobiliari, il Fisco indicherà da subito altre informazioni utili per la dichiarazione. Ci saranno gli interessi passivi sui mutui (per 3,2 milioni di dichiarazioni), i premi per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni (per altre 4,2 milioni) e i contributi previdenziali (per 600.000 dichiarazioni). Il nuovo 730 precompilato sarà lontano mille miglia dal vecchio modulo cartaceo. Di fatto la dichiarazione diventerà un mini-sito personale nel quale molti spazi saranno già riempiti con i dati in possesso del Fisco e gli altri potranno essere integrati – rischiando però i successivi controlli da parte dei poco simpatici amici dell’Agenzia delle Entrate.

I precompilati nel 2015 saranno quasi 20 milioni (19.985.976 per la precisione) e di questi – viene stimato dal Governo – 5,6 milioni (il 28,3%) riguardano modelli da confermare o modificare, 14,3 milioni (il 71,7%) moduli da integrare. Le percentuali scenderanno rispettivamente al 54,8 e al 45,2% già dal 2016; per poi arrivare al 2017 quando tutti i modelli saranno solo da confermare (o da modificare se errati).

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«Questo processo serve a semplificare i rapporti tra Fisco e contribuenti – ha dichiarato Cristiano Cannarsa numero uno di Sogei, la società controllata dal ministero dell’Economia che tiene le banche dati principali della pubblica amministrazione italiana – ma chi vuole può tranquillamente continuare ad utilizzare i Caf. Il sistema però è semplice, basta aprire le schermate e inserire i numeri. Non ha le complessità del 730 cartaceo. Si accederà dal sito dell’Agenzia delle Entrate, dove la dichiarazione sarà consultabile in modo sicuro. Oggi sono registrati 1,5 milioni di contribuenti. Il meccanismo prevede l’iscrizione per ottenere le credenziali, una parte delle quali viene inviata a casa, abbiamo tutto il tempo per rendere queste operazioni più semplici per i contribuenti che toccheranno con mano i vantaggi di questa situazione».

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Di tutt’altro avviso Marino Longoni su Italia Oggi, per il quale non ci sarà alcun reale vantaggio per i contribuenti: «L’emblema delle semplificazioni fiscali, varate dal consiglio dei ministri della scorsa settimana, è indubbiamente il 730 precompilato. Ma è una bufala. L’anno prossimo dovranno avvalersi dell’aiuto di un professionista o di un Caf. Anche perché l’85% dei modelli precompilati sarà incompleto. Coloro che si limiteranno a controllore la correttezza dei dati già inseriti dall’Agenzia delle entrate (e anche qui servirà quasi sempre l’aiuto di un professionista o un Caf) saranno meno del 15% del totale. Non ci sarà quindi – ha concluso Longoni – alcun reale beneficio in termini di semplificazione o di riduzione dei costi».

Jacopo MARCHESANO