Il Consiglio Nazionale Forense sulla strage di Milano

Il Consiglio Nazionale Forense sulla strage di Milano

La strage del 9 aprile 2015 al tribunale di Milano, nella quale Claudio Giardiello ha ucciso tre persone ha colpito l’opinione pubblica ma anche e soprattutto gli addetti al lavori, magistrati e avvocati. A questi ultimi ha dato voce il neo presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin: “L’Avvocatura resta in prima linea a tutela della democrazia ma non deve essere lasciata sola. La Giustizia è uno dei servizi fondamentali che lo Stato garantisce a tutela della collettività”.

Il Consiglio Nazionale Forense ha infatti espresso cordoglio e dolore per le vittime, alle famiglie delle quali ha manifestato le proprie condoglianze, e vicinanza al Consiglio dell’Ordine forense di Milano, a tutti i colleghi milanesi, ai vertici e ai magistrati del tribunale di Milano.

Oltre a rivendicare il ruolo di custode della democrazia che spetta all’Avvocatura, Mascherin ha lanciato un appello alla politica e alle forze sociali per evitare speculazioni e strumentalizzazioni, evitando una sottovalutazione culturale della figura dell’avvocato che è un danno per i diritti di tutti. “Non si può risparmiare in Giustizia, Salute, Sicurezza, Istruzione: ottimizzare i costi è una cosa, pensare a ridurre quei diritti, pilastri di una società civile, a merce di poco valore su cui risparmiare ed aprire corse al ribasso, è un errore che stiamo pagando e ancor più pagheremo”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale Forense.

L’Avvocatura resterà in prima linea a tutela della nostra democrazia, ma non può e non deve essere lasciata sola”, ha concluso Mascherin.