Ripresa per la manifattura italiana
I dati mostrano una ripresa consistente soprattutto per il secondo trimestre 2015
L’industria pesante italiana sta vivendo un periodo di ripresa evidente anche dai consuntivi che riguardano il secondo trimestre 2015.
Meccanica e industria elettrica ed elettronica, infatti, possono esibire dati che incoraggiano all’ottimismo e che vanno a rinforzare i numeri, già di per sé positivi, del primo trimestre dell’anno.
Ora, però, hanno ricominciato a sorridere anche gli imprenditori della manifattura tipica del Made in Italy, a cominciare dalla moda fino all’alimentare, passando per legno e arredo.
Ciò è quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro studi di Unioncamere e dall’Area Studi e Ricerche dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne.
Ad esempio, i saldi tra preconsuntivi di aumento e di diminuzione della produzione e del fatturato delle imprese manifatturiere ammontano rispettivamente a +20 e a +22%, considerando sempre il secondo trimestre 2015.
I miglioramenti più netti arrivano dalle imprese con almeno 50 addetti, con un saldo positivo del 28% per produzione e 34% per fatturato, mentre le piccole imprese si assestano a +12%.
I numeri, inoltre, mostrano una sostanziale differenza tra i comparti dell’industria leggera e della manifattura pesante, con la prima in affanno rispetto alla seconda.
L’industria “pesante” viene trainata in particolare dalle industrie elettriche ed elettroniche (+27 la produzione e +36 il fatturato) a cui si affianca il comparto delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto che, favoriti dalla ripresa delle immatricolazioni automobilistiche, vanta un’analoga performance in termini di produzione collocandosi appena dietro per quanto concerne il fatturato (+33).
Più defilate le industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche che fanno segnare un +26 di produzione e un +30 di fatturato.
Ancora più indietro è il sistema moda, con una percentuale positiva solo del 12%.
L’artigianato, benchè presenti dati in positivo, si mostra più prudente, e infatti ha chiuso il secondo trimestre con un saldo di +9 in termini di produzione e +8 come fatturato.
A dare maggior slancio al manifatturiero è stato in particolare il Mezzogiorno, considerando che al sud il settore ha chiuso il secondo trimestre con un buonissimo +26%in termini di produzione e del 29% di fatturato.
Complice di questo risultato è la domanda estera, che ancora una volta la fa da padrone sui mercati.
Vera MORETTI