Le 30 Azioni per l’Italia di Confassociazioni

Le 30 Azioni per l’Italia di Confassociazioni

Abbiamo visto lunedì 30 maggio quale ruolo centrale Confassociazioni ha in mente per i professionisti in Italia e come vorrebbe cambiare il Paese attraverso 30 Azioni da applicare a tutti i campi della vita civile, sociale, politica e produttiva.

Dopo avere elencato le prime 15 azioni per l’Italia di Confassociazioni, oggi tocca alle seconde 15. Con l’auspicio che il Paese e i professionisti possano trarre vantaggio da una loro applicazione almeno a medio termine.

  • ABOLIZIONE DEFINITIVA DELL’IRAP – Obbligo di finanziamento di tale abolizione con il taglio dei sussidi alle imprese e altre misure di spending review.
  • RIFORMARE LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO – Revisione della contribuzione al 24% della Gestione Separata INPS.
  • LA STRETTA SULLE PARTECIPATE – Chiusura dell’80% delle società partecipate dal capitale pubblico (circa 6400 su 8000). Al di là di quelle senza dipendenti, caso estremo che rappresenta solo una vera e propria rendita di posizione degli amministratori pubblici locali, per tutte le altre in cui sono coinvolte persone e lavoratori, necessità di costruire una serie di team manageriali pluri-competenti che provvedano alla chiusura (liquidazione coatta amministrativa) valorizzando gli asset societari e minimizzando gli impatti occupazionali e territoriali negativi.
  • AIUTARE LE IMPRESE A USCIRE DALLA CRISI – Valorizzare procedure di crisi come l’amministrazione straordinaria per salvaguardare storie d’impresa importanti e migliaia di posti di lavoro. Necessità di costruire team manageriali pluri-competenti che abbiano come fine la valorizzazione degli asset societari.
  • ATTENZIONE PREVENTIVA AL CONFLITTO DI INTERESSE – Parere obbligatorio preventivo e vincolante in tema di concorrenza e di conflitto d’interesse dell’Autorità Antitrust per qualsiasi normativa di primo o secondo livello.
  • OBIETTIVO NATALITA’ – Sistemi incentivanti di promozione della natalità: maternità a carico della fiscalità generale ma con finanziamento prestabilito di un fondo apposito da parte di tutti i datori di lavoro (ad esempio, tipo lo 0,30% per la formazione dei fondi interprofessionali).
  • PIÙ CULTURA PER TUTTI – Governo e Parlamento devono investire almeno il 2% del PIL di periodo per la cultura.
  • SFRUTTARE IL PETROLIO CULTURALE E ARTISTICO – Possibilità di gare al massimo rialzo per affidare a privati (con diritto allo sfruttamento pubblicitario) di siti/beni archeologici/culturali per la gestione con manutenzione e valorizzazione obbligatoria per un max di 5/10 anni di durata per singolo appalto.
  • RILANCIARE L’INNOVAZIONE – Costruzione di un fondo nazionale per la ricerca che investa almeno il 2% del PIL e che sia gestito con logiche da private equity/venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche.
  • TEMPI CERTI PER PROCESSI CERTI – Riforma della giustizia civile con task force adeguata in termini di competenze per affiancare i giudici nello smaltimento in tempi veloci dell’arretrato giudiziario civile.
  • CRASH PROGRAM PER LA GIUSTIZIA – Budget di smaltimento di cause ai giudici in carica da legare a una retribuzione incentivante.
  • PIU’ APPALTI PER TUTTI – Semplificare in modo assoluto il sistema degli appalti. Le norme devono essere comprensibili al cittadino medio che raggiunga la sufficienza nei Test Invalsi.
  • BILANCI TRASPARENTI PER LA PA – Revisione complessiva e semplificazione totale di tutte le leggi di Contabilità di Stato.
  • LEGGI PIU’ CHIARE E TRASPARENTI – Revisione complessiva e semplificazione totale dei regolamenti di Camera e Senato.
  • STRATEGIE DI LUNGO PERIODO PER L’IMMIGRAZIONE – Costruzione un piano strategico per l’immigrazione che trasformi l’Italia nell’hub di ricezione e smistamento intelligente dei processi migratori dei prossimi 10 anni.