Fiere e made in Italy, binomio strategico

Fiere e made in Italy, binomio strategico

Si è tenuta nei giorni scorsi a Rimini “Le fiere per le imprese, per il territorio, per il Made in Italy”, la due giorni della V edizione del seminario annuale di aggiornamento formativo per i soci di Aefi – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane.

Il seminario si è inserito nel percorso formativo di Aefi e quest’anno era parte in un panorama di attività più ampio che ha visto l’Associazione impegnata nel focalizzare l’attenzione di istituzioni e operatori attraverso una serie di appuntamenti a carattere internazionale.

Anche in questa sessione formativa, l’internazionalizzazione è stato tema di rilievo perché fondamentale per il business delle fiere; la prima parte del convegno è stata infatti dedicata agli interventi degli esperti internazionali che hanno inquadrato il contesto a livello globale e le potenzialità di alcuni mercati per il business delle nostre imprese.

Nella prima giornata di lavori, Kai Hattendorf, Direttore Generale di UFI, si è soffermato sui nuovi trend e sui mercati più promettenti, tracciando un quadro del sistema fieristico mondiale che vede crescere gli investimenti nel settore in termini di infrastrutture, con particolare riferimento alla Cina, il cui Governo ha pianificato una serie di attività a supporto delle fiere tra cui lo sviluppo di nuovi quartieri.

In particolare si è parlato del Chinese State Council, che mette in atto una serie di misure e agevolazioni tra cui: coordinamento dei quartieri espositivi e delle manifestazioni a livello nazionale; razionalizzazione dei rapporti governo-fiere; definizione di una normativa chiara e univoca in materia di sicurezza; sostegno agli organizzatori cinesi affinché possano diventare internazionali e organizzare mostre all’estero.

Hattendorf ha inoltre presentato in anteprima i dati della diciassettesima rilevazione congiunturale condotta a giugno 2016 del suo Global Exhibition Barometer che illustra, ogni sei mesi, l’andamento del settore delle fiere a livello globale. La maggior parte dei quartieri coinvolti nell’indagine hanno evidenziato la necessità di adottare modelli fieristici che prevedano sempre maggiore integrazione tra esposizioni ed eventi congressuali, mentre l’Africa è il mercato in cui i maggiori player internazionali del settore concentreranno le proprie attività.

Sulla collaborazione tra Italia e Taiwan, a seguito del Memorandum of Understanding sottoscritto lo scorso anno tra Aefi e TECA-Taiwan Exhibition & Convention Association, si è soffermata Christie Huang, Direttore del Taiwan Center Milano, che ha fornito informazioni sulla potenzialità del mercato ponendo l’accento sui risultati ottenuti nel 2015 e sui settori che offrono maggiori opportunità di business per le fiere italiane, come l’abbigliamento, la meccanica e il food. Il sistema fieristico taiwanese conta 227 manifestazioni annuali che attirano circa 202mila operatori stranieri. Huang ha inoltre presentato i progetti di sviluppo dei quartieri che prevedono per il 2018 l’apertura di due nuove venues, a Nangang e a Taichung.

Un focus specifico è stato dedicato al mercato russo grazie all’intervento di Tatiana Bashmakova, membro del Comitato Direttivo Permanente e Presidente della Commissione Associati di RUEF-Russian Union of Exhibitions and Fairs. Il settore fieristico russo ha registrato nel 2015 843 manifestazioni in 46 città. L’attenzione delle istituzioni locali per il settore prevede importanti investimenti per lo sviluppo di nuovi quartieri.

Giuseppe Schirone, Manager delle Strategie Industriali e Territoriali di Prometeia, ha delineato le prospettive di medio termine dei settori del made in Italy di riferimento per Aefi: tecnologia, edilizia/arredo, agroalimentare, tempo libero e moda/bellezza, contestualizzati rispetto alle previsioni macroeconomiche, internazionali e nazionali. L’analisi condotta da Prometeia ha messo in evidenza i principali mutamenti di contesto che interessano l’economia mondiale, per la quale si prevede un ritmo di espansione nettamente inferiore, sia rispetto all’ultimo quinquennio, sia rispetto alle medie pre-crisi.

Ferdinando Fiore di ICE Agenzia ha infine tracciato il bilancio di un anno di Made in Italy, con particolare riferimento agli effetti positivi dell’intervento sul sistema delle fiere, evidenziando come ne abbiano beneficiato non solo le fiere stesse ma tutti i settori con una ricaduta positiva sulla nostra economia. Fiore ha poi ricordato i criteri per poter accedere ai fondi del Mise previsti dal Piano Straordinario per il Made in Italy, sottolineando che il progetto proseguirà anche nel 2017.