In arrivo assegno di 150 euro mensili per famiglie con figli a carico

Il disegno di legge 1473, presentato al Senato nel 2014 e ora in esame, prevede che tutte le agevolazioni riconosciute finora alle famiglie, dall’assegno al nucleo familiare ANF, al sussidio per famiglie numerose ossia con almeno tre figli minori, passando dalle detrazioni IRPEF per minori a carico, saranno sostituite da un assegno universale per ciascun figlio a carico di 150 euro al mese fino a 26 anni, ma in misura ridotta dai 18 anni in poi.

Un figlio può essere considerato a carico o meno a seconda della sua autonomia economica, ovvero rientra nei carichi di famiglia se con reddito inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili compresi redditi soggetti a tassazione sostitutiva o esenti.
Se in corso di anno d’imposta viene superata la soglia, si perde la detrazione fiscale, completamente. Una detrazione IRPEF aggiuntiva scatta inoltre per i figli minori di 3 anni. Le altre forme di sostegno al reddito sono gli assegni familiari (ANF) e gli assegni alle famiglie numerose.

Potranno beneficiare dell’assegno mensile di 150 euro per ogni figlio fino a 18 anni e di 100 fino ai 26 le famiglie con reddito ISEE fino a 50mila euro. Superato questo limite, e fino a 70mila euro, l’importo scalerà progressivamente. Ogni figlio inoltre fa salire la soglia di 5mila euro.
Ciò significa che verrebbero escluse da questo beneficio il 15% delle famiglie.

Vera MORETTI

Appuntamento il 6 aprile con la Borsa Turistica delle 100 città d’arte

Giovedì 6 aprile presso il Salone del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo si svolgerà l’evento dedicato alla Borsa Turistica delle 100 città d’arte, che torna anche nell’anno dedicato ai borghi d’Italia, e che da vent’anni rappresenta il principale evento italiano di valorizzazione e commercializzazione del turismo d’arte e cultura del nostro Paese.

L’incontro con la stampa ha quindi lo scopo di promuovere la Borsa delle 100 Città d’Arte, organizzata come sempre da Confesercenti e Assoturismo, con il sostegno di ENIT e APT Emilia Romagna ed il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
E, ovviamente, nell’anno dei borghi d’Italia, assume maggiore rilevanza.

Durante la giornata, verranno presentati i dati turistici 2016 delle città d’arte italiane, oltre alle previsioni sull’andamento del settore turismo per la stagione in avvio, con particolare riferimento ai prossimi ponti primaverili, a cura del Centro Studi Turistici Firenze.

Moderatrice dei lavori sarà Cinzia Conti, giornalista di Ansa Turismo, mentre l’apertura sarà affidata a Marco Pasi, Presidente di Iniziative Turistiche. Si proseguirà poi con la presentazione dei dati di andamento e di previsione a cura del Direttore Centro Studi Turistici Firenze Alessandro Tortelli.
Parteciperanno inoltre il Direttore Generale Turismo del MiBACT Francesco Palumbo, il Sindaco di Ravenna Michele De Pascale e il sindaco di Cesena Paolo Lucchi.
Chiuderà i lavori il Presidente di Assoturismo Claudio Albonetti.

Vera MORETTI

Certezza dei dati non garantita dalla circolare E/3 delle Entrate

In merito alla circolare E/3 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata lo scorso 24 marzo, che riguarda le consultazioni gratuite delle banche dati ipotecarie e catastali possibili per i titolari di diritti di proprietà, comproprietà o altri diritti immobiliari, si è pronunciato Mario Bulgheroni, presidente AVI, dell’Associazione Esperti Visuristi Italiani.

In particolare, il presidente AVI ha voluto mettere in luce alcuni aspetti importanti e cruciali: “E’ importante dire che, prima di tutto, tale concessione non è gratuita per soggetti terzi. Poi che la stessa visura catastale ottenuta gratuitamente dal soggetto titolare dei diritti non certifica la condizione sana dell’immobile. Per avere conferma di ciò è necessario e indispensabile passare alle visure ipotecarie e catastali ultra ventennali e darne una giusta interpretazione. Ovvio che per fare questo bisogna avere una competenza specifica che può essere anche patrimonio personale del singolo cittadino. Quando, però, questa particolare conoscenza manca l’unica cosa da fare per avere dati certi ed evitare, quindi, spiacevoli problemi futuri, è ricorrere all’intervento di un esperto visurista che, dopo l’interpretazione dei dati può confermare o meno la condizione sana dell’immobile. Nel senso che può far emergere ipoteche volontarie, ipoteche giudiziali, ipoteche legali, sequestri, pignoramenti, citazioni come pure la corretta, ma spesso errata, intestazione dell’immobile al Catasto”.

L’importanza di quanto scritto dall’Agenzia delle Entrate nella circolare è indubbia, ma è davvero utile se il dato analizzato è pulito ma, in caso contrario, è piuttosto difficile per il cittadino capire se ci sono anomalie, anche perché si tende a fidarsi delle istituzioni.
Invece, in casi di assenza di ispezioni ipotecarie e catastali ultra ventennali, la notizia potrebbe rivelarsi errata. Ma chi può davvero accorgersene? Solo cittadini che ne hanno e competenze, per gli altri il rischio è invece in agguato.

L’esempio più ricorrente è quello del mancato aggiornamento in banca dati catastale, che potrebbe far risultare un proprietario non intestatario di immobili in proprietà oppure intestatario di immobili già venduti oppure l’accollo di un precedente mutuo. Se la circolare garantisce la gratuità della consultazione delle banche dati, essa comunque non garantisce la certezza del dato. Solo con l’ispezione ipotecaria e catastale ultra ventennale, che per garanzia totale può essere affidata all’esperto visurista, si può avere una corretta analisi dei dati ipotecari e catastali e quindi la certezza del quadro della situazione immobiliare.

Bulgheroni ha comunque concluso con parole ottomiste: “Sono fiducioso che la trasparenza vincerà su tutto e considero quanto fatto finora dall’Agenzia delle Entrate un passo importante per tutelare il bene dei cittadini. Da parte dell’Associazione che rappresento confermo una totale apertura verso l’Agenzia pubblica volta ad una maggiore collaborazione professionale e un’ulteriore condivisione informativa. Abbiamo entrambi un obiettivo comune: stare dalla parte del cittadino per tutto quanto sia possibile fare con le rispettive competenze”.

Vera MORETTI

Turisti internazionali sempre più attirati dalle città d’arte italiane

Durante il Forum di Confcommercio a Cernobbio si è parlato, ovviamente, anche di turismo, una delle principali risorse economiche del nostro Paese.
Ciò che è maggiormente emerso è l’aumento sostanziale di turisti stranieri, che sono stati quasi 56 milioni nel 2016, con aumento del 55% di arrivi e del 35% di presenze tra il 2001 e il 2016.
Rispetto al passato, però, sono di più le vacanze mordi e fuggi, poiché, se nel 2001 la permanenza media era di 4,1 giorni, ora è di 3,6 giorni. Rimangono di meno e spendono meno, 661 euro nel 2016 contro i 1.034 nel 2001, per un calo del 36%, anche se nel confronto 2015-2016 la permanenza media è in lieve risalita, di sole due ore, che però, a livello di spese, valgono 600 milioni di entrate aggiuntive.

Ma, ad oggi, le perdite sono maggiori delle entrate, se consideriamo che l’abbreviazione media del soggiorno dei turisti stranieri è costata, tra il 2001 e il 2016, ben 45 miliardi di euro tra il 2001 e il 2016, pari a tre miliardi all’anno, a testimonianza della necessità di una politica di promozione e commerciale in grado di allungare la permanenza media e le occasioni di spesa.

Ma da dove provengono i turisti stranieri? Negli ultimi due anni, il 64% degli arrivi sono di Paesi extra europei, con una presenza massiccia di cinesi, aumentati di 1,5 milioni nel solo biennio 2015-2016, e un vero e proprio boom di turisti internazionali attirati dalle nostre uniche e meravigliose città d’arte (+31,5% di arrivi e + 22,1% di presenze nel periodo 2009-2015), ma anche dalle località collinari (+42,4% di arrivi e + 26,2 di presenze tra il 2009 e il 2015) e dalle città minori di interesse storico e artistico (+40,7% di arrivi e + 26,7% di presenze tra 2009-2015).

Vera MORETTI

Il Made in Italy alla conquista dell’Australia

Il Made in Italy ha conquistato anche l’Australia, grazie ad una “missione” alla quale ha partecipato, tra gli altri, anche Aurelio Ceresoli, vicepresidente di Federalimentare, che, al suo ritorno in patria, si è dimostrato particolarmente ottimista.
Il motivo principale è che sia i ristoratori australiani sia le catene appartenenti alla grande distribuzione si sono dimostrati molto interessati al Made in Itlay.

Alla spedizione hanno partecipato circa trenta aziende dei settori dell’agrifood e della pelletteria, guidate dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, in collaborazione con Confindustria, Ice, Federalimentare, Assocalzaturifici, Aimpes e Rete Imprese Italia.

Piergiorgio Borgogelli, direttore generale dell’Ice, ha confermato questo mood positivo: “In Australia abbiamo raggiunto traguardi importanti nel settore agroalimentare e nel comparto calzature-pelletteria: l’Italia è al sesto posto tra i fornitori agroalimentari, con un trend del +2,7% nell’export 2016, mentre nei prodotti calzaturieri e nella pelletteria siamo al quarto posto con una crescita del 13,9% nel 2016”.

In quattro giorni molto fitti, la delegazione ha fatto tappa a Sidney e a Melbourne e ha anche incontrato le due principali catene della Gdo australiana, che sono Coles e Woolworths.

Ad oggi, i prodotti dell’agrifood italiano più esportati sono le bevande e le conserve di ortaggi e legumi, anche se negli ultimi tempi le vendite di sughi e pelati sono calate a causa dell’applicazione dei dazi antidumping, che poi Camberra a gennaio ha parzialmente revocato.
Si tratta di un problema di cui il governo italiano vuole farsi carico, come ha dichiarato Scalfarotto: “Nella prospettiva di un rafforzamento delle nostre relazioni bilaterali anche attraverso un eventuale accordo di libero scambio tra Ue e Australia il cui mandato negoziale è oggi in via di valutazione a livello europeo, l’Italia lavora perché siano superate le difficoltà rappresentate da alcuni ostacoli non tariffari quali dazi antidumping, barriere fitosanitarie e denominazioni di origine”.

Per quanto riguarda il settore della pelletteria, sembra che il mercato australiano offra molte buone opportunità, come ha dichiarato Riccardo Braccialini, presidente dell’Aimpes, l’associazione dei pellettieri. Aprire un negozio a Sidney significherebbe non solo avvicinarsi ai consumatori interni ma anche ai turisti provenienti da Corea del Sud, Giappone e Cina.

Vera MORETTI

Incontri e Confronti, seminario organizzato da Confassociazioni University

Dal 21 aprile parte Incontri e Confronti, un ciclo di faccia a faccia sui principali problemi del Paese, organizzato da Confassociazioni University.
L’Università Mercatorum di Roma ospiterà la prima tappa del ciclo di seminari, che verrà inaugurata da Stefano Parisi, fondatore di Energie per l’Italia.

Andrea Nicastro, presidente di Confassociazioni University, ha presentato l’evento così: “Il tema centrale dell’incontro sarà la creazione di una serie di politiche giovanili innovative utili al futuro del Paese. Ne discuteremo insieme al Presidente di CONFASSOCIAZIONI, Angelo Deiana e a Danilo Iervolino, Presidente Universitas Mercatorum e Università Pegaso”.

Anche Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, ha voluto intervenire: “Siamo grati al team di brillanti giovani che guida Confassociazioni University perché stanno costruendo, attraverso il loro lavoro, una rete di relazioni manageriali, accademiche e istituzionali che rafforza ancor di più la nostra già straordinaria piattaforma associativa. E’ per questo che abbiamo deciso di fare di questo confronto l’appuntamento inziale della nostra Accademia della Rappresentanza e della Politica 4.0, la scuola di formazione strategica per i dirigenti di CONFASSOCIAZIONI che abbiamo lanciato lo scorso gennaio”.

Nicastro, a conclusione della presentazione, ha poi aggiunto: “Lavoriamo ormai da tempo a questo ciclo, di cui questo incontro rappresenta il primo appuntamento di una serie più ampia di seminari organizzata da Confassociazioni University. Ringraziamo Stefano Parisi per aver accettato il confronto con noi su un tema così centrale come le politiche giovanili, così come ringraziamo CONFASSOCIAZIONI per aver voluto scegliere il nostro evento per aprire un ciclo di altissima formazione come l’Accademia della Politica e della Rappresentanza 4.0”.

Vera MORETTI

Un segno distintivo sui prodotti Made in Italy esportati all’estero

Il 21 marzo è avvenuto un incontro importante tra Carlo Calenda, Ministro per lo Sviluppo economico, e il Sottosegretario Ivan Scalfarotto, con alcuni rappresentanti di Confindustria, il cui tema era quello di dare ai prodotti Made in Italy diretti verso i mercati esteri un segno distintivo, che aiuti non solo a farli riconoscere dai consumatori, ma anche e soprattutto a difenderli dalle contraffazioni.

Ultimamente, infatti, molti dei prodotti che rappresentano l’Italia tanto da diventare delle vere e proprie icone nell’immaginario dei consumatori stranieri, se pensiamo al Parmigiano Reggiano, all’olio d’oliva, ma anche a Grana Padano e prosciutto, sono tutti stati messi a rischio a causa di falsificazioni che discreditano l’originalità e la tradizione del Made in Italy.

Se si pensa alle perdite economiche e di immagine, poter far conto su un distintivo che ne attesti la qualità è sicuramente una giusta soluzione, e un modo di attaccare l’abusivismo.
Tale contrassegno verrebbe applicato sulle esportazioni verso i Paesi extra Ue.

Dalla riunione appena svoltasi, sembrerebbe che i presupposti ci siano tutti per arrivare ad avere questo ambito e prezioso contrassegno. Per questo motivo, nelle prossime settimane il Ministero dello Sviluppo Economico, in accordo con le associazioni del mondo produttivo darà vita a un’attività di verifica approfondita delle condizioni e dei requisiti di fattibilità tecnica per le aziende all’esito della quale il MISE si riserva di avviare operativamente la fase di sperimentazione.

Vera MORETTI

Cosa fare per contrastare il tax gap?

La Commissione per la redazione della “Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, tramite il presidente Enrico Giovannini in audizione alla Commissione Bicamerale, ha diffuso i dati relativi al tax gap.

Tralasciando l’inclinazione all’evasione che purtroppo è un vizio particolarmente diffuso, il fenomeno sta diventando quasi fuori controllo, in particolare per settori come il commercio e il turismo, dove gli abusivi creano un giro di affari di 21,4 miliardi di euro all’anno.

Per quanto riguarda il solo commercio ambulante, ad esempio, confrontando i dati camerali, quelli dell’Agenzia delle Entrate e quelli dell’Inps, emergono quasi 100mila irregolari, ai quali vanno aggiunte altre migliaia di attività abusive nella ristorazione e nelle strutture ricettive.
In questo caso, la crescita degli abusivi è stata permessa dalle poche regole esistenti e vigenti, per non parlare dei controlli sulle nuove piattaforme digitali di sharing economy.

Ciò che andrebbe cambiato, e in maniera drastica e istantanea, è l’atteggiamento, oltre alla voglia più ferma di mettere fine a questa insana pratica, mentre invece c’è immobilità totale, anche e soprattutto nei confronti del fenomeno su strada, assai lontano dall’essere fermato.

Servirebbe, al contrario, un piano organico e ben strutturato, che porterebbe i suoi primi frutti proprio allo Stato, poiché se le attività abusive fossero azzerate l’Erario recupererebbe 11,1 miliardi di euro, che rappresenterebbero risorse sufficienti non solo per finanziare la manovra correttiva richiesta dall’Unione Europa, ma anche per raddoppiare la platea di beneficiari del Bonus da 80 euro.
E ovviamente ci guadagnerebbe anche l’occupazione, poiché la regolarizzazione farebbe emergere 32mila posti di lavoro aggiuntivi.

Vera MORETTI