Agenzia delle Entrate comunica le anomalie degli studi di settore

L’Agenzia delle Entrate ha informato gli interessati di anomalie riscontrate negli studi di settore con le seguenti modalità: relativamente al triennio di imposta 2013-2015 i 147mila contribuenti sono avvisati o tramite Pec, se non ha nessun intermediario che se ne occupa, oppure con messaggio personalizzato nell’area autenticata più un sms, se è abilitato ai servizi telematici delle Entrate.

Se però il contribuente ha scelto di ricorrere ad un intermediario, le comunicazioni sono trasmesse via Entratel all’intermediario stesso.

In più, nell’ipotesi di chiarimenti, i contribuenti o gli intermediari possono utilizzare l’apposito software “Comunicazioni anomalie 2017”, disponibile nella sezione “Studi di settore” del sito delle Entrate.
L’identificazione delle anomalie è avvenuta attraverso l’elaborazione di una specifica tecnica realizzata con il supporto della Sose Spa.

Andando nel dettaglio, per il 2017 sono stati trovati 70 casi diversi di anomalie e la maggior parte di questi riguarda le imprese che hanno dichiarato dati discordanti in tema di esistenze iniziali e rimanenze finali; altre invece riguardano i professionisti, come quelli che non hanno dichiarato i beni strumentali che stanno ammortizzando; i rimanenti, entrambe le tipologie di redditi.

Inoltre sono state confermate le ipotesi di esclusione dalla selezione, come coloro che al momento dell’elaborazione della comunicazione hanno cessato l’attività, chiuso la partita Iva o sono falliti oppure deceduti; o ancora i contribuenti che hanno barrato, in uno dei periodi d’imposta interessati, la voce V03 “Applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità nel periodo d’imposta precedente” del “Quadro V – Ulteriori dati specifici” del modello studi di settore.

Vera MORETTI