I consulenti del lavoro chiedono di essere ascoltati dal MEF

Dopo le polemiche e il caso scatenati dallo spesometro, per il quale si sono rese necessarie diverse proroghe, senza che la questione si sia ancora risolta, i consulenti del lavoro hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo di essere ascoltati, per poter avviare con il Governo un dialogo costruttivo e per attuare un’intermediazione con i cittadini ancora più efficace.

A tal proposito, Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, ha voluto pubblicamente ringraziare i professionisti, che, come ha riconosciuto “hanno un grande ruolo, sono di fatto gli intermediari tra l’amministrazione tributaria, che diventa tecnologicamente più avanzata, più semplice e più rapida, e i cittadini. E’ anche dalla risposta dei professionisti che dipenderà il successo di riforme che abbiamo introdotto in questi anni e che continueremo a fare”.
Ha poi aggiunto, in merito al tax day auspicato da alcuni: “potrebbe essere una cosa desiderabile ma in quel giorno tutti dovrebbero pagare una quantità di imposte particolarmente elevate perché concentrate. Il problema, però, non credo che sia questo, ma credo che sia quello di migliorare la collaborazione, come già sta avvenendo da qualche anno tra amministrazione tributaria, cittadini e professionisti soprattutto in termini di semplificazione e di maggior fiducia”.

Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, ha sottolineato l’importanza cruciale di un rapporto stretto con l’amministrazione tributaria, che però sappia cogliere le segnalazioni, i dubbi e le perplessità dei professionisti, che altri non sono che portavoce dei contribuenti. Ma non solo, perché occorre che anche tra le diverse categorie professionali ci sia coesione e un obiettivo comune.

Sullo spesometro si è espresso anche Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, anche lui, come Calderone e Padoan, presente a Torino al Festival del lavoro: “La vicenda dell’applicazione web relativa allo spesometro, gestita da Sogei non segna un punto a favore in questo percorso. Come ho già detto in altre occasioni anche davanti al Parlamento, il lavoro da fare, me ne sono reso conto in queste settimane, è ancora molto”.

Vera MORETTI

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