Angelo Deiana presidente di Confassociazioni International

Adriana Apicella, direttore generale di Confassociazioni, ha dato l’annuncio che Angelo Deiana, già presidente di Confassociazioni, ha assunto anche la presidenza, ad interim, del settore International della Conferedazione.

Dopo che l’ex presidente di Confassociazioni International, Salvo Iavarone, ha deciso di dare le sue dimissioni, è stato infatti il presidente della Confederazione ad assumere l’incarico, in attesa però che venga pubblicato il nuovo organigramma, che in realtà uscirà nei prossimi giorni.

Adriana Apicella ha dichiarato in proposito: “L’ex Presidente di Confassociazioni International, Salvo Iavarone, ci ha fatto pervenire una lettera di dimissioni dall’incarico per incompatibilità personali. Preso atto di tale lettera, la Presidenza della Confederazione ha chiesto al Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, di assumere la presidenza ‘ad interim” di questo settore, con il supporto fattivo e strategico del Vice Presidente con delega alle Relazioni Comunitarie, Virgilio Baresi, da molti anni una delle colonne portanti delle professioni italiane e protagonista indiscusso delle vittorie a livello UE del nostro sistema professionale”.

Non sono mancati, come avviene sempre in questi casi, i ringraziamenti da parte della Confederazione rivolti a Salvo Iavarone per il lavoro svolto e gli auguri per un futuro altrettanto importante.

Vera MORETTI

Premio europeo per le donne innovatrici

Le donne innovatrici possono partecipare all’EU Prize for Women Innovators, ovvero il premio istituito dalla Commissione Europea dedicato proprio a loro e alla loro capacità di proporre progetti nuovi e validi.
C’è tempo fino al 15 novembre 2017 per potersi iscrivere ed approfittare di questo progetto che mira a valorizzare l’esperienza femminile, ma anche migliorare le opportunità di business offerte dal mondo imprenditoriale dal punto di vista delle donne.

Chi può partecipare e sperare dunque di ricevere il premio, finanziato dal programma Horizon 2020? In particolare le donne che hanno fondato un’impresa o che sono socie di un’azienda promotrice di un progetto innovativo, anche se grazie ai finanziamenti ottenuti per la ricerca.
I premi saranno in realtà tre, e, a seconda del piazzamento, verranno attribuiti 100 mila, 50 mila o 30 mila euro.

Per candidarsi, occorre essere nate dall’1 gennaio 1987 in poi, ed essere fondatrici, o cofondatrici, di un’impresa attiva registrata prima del 1 gennaio 2016.
Il fatturato annuo deve essere stato non inferiore a 100mila euro nel 2015 o nel 2016.
Le candidate devono aver ricevuto per l’impresa un finanziamento europeo o nazionale per la ricerca e l’innovazione, oppure un finanziamento da parte banche o altri istituti.

Le candidature devono necessariamente essere inviate attraverso il portale ec.europa.eu.

Vera MORETTI

tag: EU Prize for Women Innovators, imprese femminili, Commissione Europea, Horizon 2020

Cinesi sempre più protagonisti del mercato del lusso

Lo studio condotto da Bain&Company per MEI.com “Cina e consumatori cinesi nel mercato globale del lusso” ha fatto emergere quando la Cina sia sempre più decisa a dire la sua per quanto riguarda il mercato del lusso, il cui valore globale vale 249 miliardi di euro e di cui il Paese del Sol Levante rappresenta il 7%, anche se i cinesi rappresentano il 30% del totale.

Non stupiscono, dunque, le parole di Mattia Mor, Executive Director Europe di MEI.com, flash sales store online del lusso e della moda in Cina e parte del Gruppo Alibaba, il quale vede il mercato cinese sempre più capace di influenzare la crescita del prossimo decennio, grazie alla globalizzazione che sta permettendo al Made in Italy di farsi conoscere dovunque, anche nelle zone del mondo in cui fino a pochi anni fa era quasi sconosciuto.

Per quanto riguarda il consumatore cinese, dopo un primo tempo in cui era davvero onnivoro, poiché attratto da tutto ciò che rappresentava una novità, senza dimostrare dunque una preferenza spiccata, ora sta vivendo un periodo di maturazione. Ciò lo porta a fare acquisiti e scelte più consapevoli e meno guidati dall’entusiasmo, osservando maggiormente il prodotto e meno il logo, che prima era la principale attrattiva.

Il futuro del consumatore cinese, a questo punto, è spinto dall’acquisto di beni di lusso con elementi di design o di prodotti che derivano da marchi di lusso emergenti. E gli outlet cominciano a farsi strada, poiché il rapporto qualità-prezzo ha un suo valore.

Questa repentina maturazione degli acquirenti cinesi è dovuta a più fattori:

  • Sovra-esposizione al lusso: La maggior parte dei marchi di lusso ha investito pesantemente nel mercato cinese negli ultimi 10-15 anni, aprendo ampie reti di negozi. Se prima erano una novità, ora sono una norma e, come tale, l’effetto sorpresa è svanito.
  • Digitalizzazione: La Cina è diventata il più avanzato mercato dell’e-commerce al mondo, soprattutto da cellulare. Per ora i beni di lusso sono interessati marginalmente da questo fenomeno, ma si prevede che anche per questo segmento acquistare online possa diventare il canale prescelto dalla maggior parte dei consumatori.
  • Passaggio al “lusso esperienziale”: Dall’acquisto di beni di lusso, i cinesi stanno passando alle esperienze di lusso, a cominciare dai viaggi, ma anche considerando le auto, o le opere d’arte.

Nonostante il recente rallentamento della crescita economica cinese, si prevede una crescita dei consumi, in linea con quella della popolazione (+ 32 milioni di persone entro il 2030) con un PIL globale in aumento. Il mercato cinese del futuro rifletterà i principali cambiamenti in atto a livello sociodemografico:

  • Nuovi consumatori Millennials: I consumatori cinesi del lusso sono già più giovani dei loro corrispondenti europei e americani, con una media di soli 33 anni, e nei prossimi 3-5 anni il mercato sarà dominato da consumatori ancora più giovani.
  • Classe media urbana in ascesa: La classe media è prevista crescere in Cina ad un ritmo 5 volte superiore rispetto al totale della popolazione; questo causerà ad un aumento di consumatori di beni di lusso con redditi inferiori e localizzati nelle città di medie dimensioni, più propensi all’acquisto di prodotti con un buon rapporto qualità-prezzo.
  • Donne in ascesa: Le donne, che ad ora contano per i 3/5 del mercato del lusso in Cina, stanno acquisendo ruoli sempre più importanti e prestigiosi anche nel mondo del lavoro cinese, e continueranno a giocare un ruolo sempre più importante nel mercato cinese di beni di lusso, influenzando di conseguenza le performance delle varie categorie prodotto.
  • Crescita dell’individualismo: Gli acquisti diventeranno sempre più personali e privati, focalizzati sull’esperienza e il lifestyle, con un interesse crescente per investimenti nel real estate.

Vera MORETTI

Cgia dice no alle assunzioni nella PA

In vista delle nuove assunzioni previste dalla Pubblica amministrazione, c’è chi storce il naso e vorrebbe che, prima di assumere nuove risorse, la PA provvedesse ad azzerare i debiti nei confronti delle aziende fornitrici, che attualmente ammontano a 64 miliardi di euro, di cui 34 esistenti a causa di ritardi nei pagamenti.

A questo proposito si è espresso Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio Studi della Cgia, che ha voluto replicare duramente alle dichiarazioni di Angelo Rughetti, Sottosegretario alla Pubblica amministrazione, il quale ha ipotizzato quasi 500.000 nuovi assunzioni nel pubblico impiego in sostituzione di altrettanti statali che nei prossimi 4 anni andranno in pensione.

Queste le parole di Zabeo: “A causa dei mancati pagamenti della Pa negli ultimi anni sono state migliaia e migliaia le imprese private che lavorano per lo Stato ad essere state costrette a licenziare una parte dei dipendenti perché non in grado di sostenerne i costi. Quindi, prima di lanciare promesse dal vago sapore elettorale, sarebbe bene conoscere e risolvere i danni che causa la Pa al sistema privato che, in termini economici, non ha eguali nel resto d’Europa”.

E questo quanto aggiungo da Renato Mason, segretario della Cgia: “La nostra Pa non solo paga con un ritardo inaccettabile, ma quando lo fa non versa più l’Iva al proprio fornitore. Insomma, oltre al danno anche la beffa. Pertanto, le imprese che lavorano per lo Stato, oltre a subire tempi di pagamento spesso irragionevoli, scontano anche il mancato incasso dell’Iva che, pur rappresentando una partita di giro, consentiva alle imprese di avere maggiore liquidità per fronteggiare i pagamenti di ogni giorno. Questa situazione, associandosi alla contrazione degli impieghi bancari nei confronti delle imprese in atto dal 2011, ha peggiorato la tenuta finanziaria di moltissime aziende, soprattutto quelle di piccola dimensione”.

Vera MORETTI

La Cina in tour nei distretti italiani dell’arredo

Una delegazione cinese appartenente ad importanti aziende del settore real estate ha effettuato in Italia un tour tra i più conosciuti distretti dell’arredo e del design Made in Italy.

Si tratta di nomi già noti, anche agli appassionati di sport, come Suning, ma anche Greentown Property Group e Hainan Jianfeng Group. Questa delegazione è stata accompagnata da Federlegno Arredo Eventi che ha organizzato l’iniziativa in collaborazione con Ice.

L’obiettivo è quello di far conoscere le realtà produttive italiane e favorire lo sviluppo dei rapporti commerciali, non solo per le aziende già conosciute e ben consolidate anche in Cina, ma anche per quelle che si addentrano in questo mercato per la prima volta.

Il tour è partito da Milano e Brianza, con la visita allo showroom di Visionnaire e alla fabbrica-museo di Molteni&C. E’ poi proseguito in Veneto dove, oltre a due aziende del mondo dell’arredo, Atmosphera e Caccaro, il gruppo ha avuto modo di conoscere Secco Sistemi, azienda produttrice di sistemi integrati per serramenti e facciate, e Citco, azienda del veronese produttrice di superfici in marmo. La terza tappa è sbarcata prima in Emilia Romagna con Sicis, e poi a Pesaro-Urbino con Scavolini. L’ultima tappa del tour è stata la Toscana dove la delegazione è stata in ben quattro aziende: Formitalia, Tosconova, Maggi Massimo e Savio Firmino.

Questo progetto sarà seguito da un altro importante evento, ovvero la seconda edizione del Salone del Mobile Milano. Shanghai, che si svolgerà dal 23 al 25 novembre allo Shanghai Exhibition Center con il meglio della produzione del Made in Italy con oltre 100 marchi in un’area espositiva molto estesa.
In quell’occasione, torneranno il Salone Satellite dedicato ai giovani designer emergenti e le Master Classes, che offriranno notevoli possibilità di incontro e di confronto tra le due culture.

Vera MORETTI