Guadagni omessi lavoratore autonomo: quando la prescrizione dei contributi?

Molti si chiedono come funziona per i guadagni omessi al lavoratore autonomo e quando e come avviene la prescrizione dei contributi. Andiamo, quindi, in breve a scoprirne di più sulla questione che attanaglia milioni di lavoratori autonomi.

Prescrizione dei contributi, lavoratori autonomi: come avviene?

La domanda più frequente che il lavoratore autonomo si pone è se i contributi vadano in prescrizione dopo 5 anni, se non indicati nel modulo del reddito apposito. Partiamo col dire che l’ordinamento previdenziale ha stabilito che debbano essere, i lavoratori, obbligatoriamente iscritti ad una gestione di previdenza, a cui fanno parte il Fondo pensione dei lavoratori dipendenti e le gestioni speciali dei lavoratori autonomi. In merito alla contribuzione, sarà il datore di lavoro, invece, a doverla comunicare ogni mese all’ INPS. I lavoratori automi sono tenuti invece, a dichiarare nel modello Redditi il proprio imponibile ai fini previdenziali.

Nel caso di guadagni omessi c’è la prescrizione dei contributi?

Tornando, quindi al quesito basico della situazione, va detto che a questo proposito, bisogna innanzitutto chiarire che gli iscritti presso le gestioni speciali dei lavoratori autonomi determinano i contributi dovuti, semplicemente applicando l’aliquota stabilita per la specifica categoria di appartenenza alla base imponibile della previdenza (ad esempio 24% per gli artigiani, 24,09% per i commercianti, 24% o 25,98% per gli iscritti presso la gestione Separata). Ovviamente, resta da capire come funziona la base imponibile.

Essa è costituita, normalmente, dal reddito d’impresa o di partecipazione prodotto. E’ tuttavia previsto un reddito minimale, al di sotto del quale non si potrà scendere. Per quanto riguarda l’anno 2021, tale minimale è pari a 15.953 euro. La sua applicazione comporta il versamento della contribuzione calcolata sull’ammontare esposto, pure in caso in cui il reddito sia risultato inferiore alla soglia, pari a zero o che l’iscritto risulti in perdita. Invece, gli iscritti alla gestione separata avranno un minimale applicato solo ai fini della determinazione dei contributi per il diritto alla pensione.

Determinazione dei contributi ai lavoratori autonomi

La determinazione dei contributi ai lavoratori autonomi, iscritti alle gestioni previdenziali INPS, avviene con cadenza annuale, previa compilazione del quadro RR. Per le categorie di artigiani e commercianti sono determinanti alla fine della formazione dell’ imponibile i seguenti requisiti:

  • Il totale dei redditi d’impresa conseguiti nell’anno oggetto della dichiarazione, al netto delle eventuali perdite dei periodi d’imposta precedenti;
  • Qualora si fosse soci di S.r.l. dovrà essere considerata anche la parte del reddito d’impresa della società corrispondente alla quota di partecipazione agli utili, od anche la quota del reddito attribuita al socio per le società partecipate in regime di trasparenza;

Ovviamente, il quadro RR sarà necessario anche per i professionisti iscritti alle gestioni separate.

Prescrizione dei contributi quando avviene?

la prescrizione dei contributi per i lavoratori autonomi avviene dopo 5 anni. Va aggiunto che per commercianti e artigiani, la prescrizione ha una decorrenza diversa per i contributi percentuali, cioè determinati sul reddito che eccede il minimale imponibile, a differenza della decorrenza prevista, invece per quanto riguarda i contributi sul mimale. Va, inoltre aggiunto che per i contributi percentuali sulle eccedenze del minimale, la prescrizione non decorre dall’anno al quale fanno riferimento i contributi, bensì dalla data relativa a quando l’Agenzia delle Entrate rende noto all’Inps il reddito prodotto dall’obbligato al pagamento della contribuzione previdenziale.

Sospensione della contribuzione

Un altro tema tiene banco per la curiosità e l’interesse dei lavoratori autonomi in precinto di contribuzione. Ovvero, la sospensione della stessa. La sospensione della prescrizione avviene, nei casi in cui l’interessato non presentasse la dichiarazione dei redditi nei casi in cui non compila il quadro RR all’interno della dichiarazione stessa del reddito. Nel caso in questione, il richiedente, non presentando il necessario quadro RR della dichiarazione dei redditi, non commette una semplice omissione, ma ciò che è considerata una vera e propria evasione contributiva, perché non consente all’Inps di conoscere i contributi dovuti a saldo. Il rischio sarà, dunque di incappare nel doloso, dato che in tal proposito la Suprema Corte ha confermato la possibilità di applicare la sospensione della prescrizione, in quanto la mancata compilazione del quadro RR costituisce un occultamento doloso del debito contributivo verso INPS.

Davide Scorsese

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Davide Scorsese

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