Il reddito di cittadinanza è per molti un quesito per il richiedente e gli aventi diritto. Oggi andremo a vedere se sia possibile o meno richiedere il reddito di cittadinanza per chi è possessore di Partita IVA.
Come detto, in questa breve ma esaustiva guida andremo a vedere una questione piuttosto frequente. C’è chi si domanda, frequentemente, se sia possibile richiedere il reddito di cittadinanza con la Partita IVA o se esso sia invece compatibile con altri strumenti di welfare, come ad esempio la Naspi. Innanzitutto, è bene fare chiarezza sulle basi della questione, partendo dal precisare cosa sia il reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza non è altro che una forma di sostegno, per costituire un minimo reddito. Ovvero, un sussidio statale rivolto a quelle fasce economicamente deboli della popolazione. L’erogazione dello stesso avviene attraverso una card, mentre la somma assegnata a ciascun richiedente varia in base a diversi fattori, quali il numero di componenti del nucleo familiare, la presenza di figli minorenni, il possesso di beni immobiliari ed il calcolo di eventuali entrate extra, come lavori occasionali.
Per coloro che percepiscono altre forme di sostegno, come la Naspi, è possibile accedere al reddito di cittadinanza. La normativa tiene a specificare di fatto, la possibile compatibilità tra i due strumenti, tenendo naturalmente sempre in conto il reddito dato dall’Indennità di Disoccupazione. Quindi, anche in suddetto caso, l’erogazione del reddito di cittadinanza potrà essere in forma ridotta, in base anche all’ISEE ed alle dimensioni del proprio nucleo familiare.
Dunque, come funziona invece per chi volesse associare partita IVA e reddito di cittadinanza?
Sembrerebbe non esserci alcun divieto per i lavoratori autonomi, che possa impedir loro l’accesso al reddito di cittadinanza. Quindi, l’essere possessori di Partita IVA non costituisce, di per sé, un problema per ottenere il reddito.
La procedura per la richiedere il reddito è la seguente:
E se invece volessimo aprire una partita IVA, successivamente alla percezione del reddito di cittadinanza?
Se si percepisce già il reddito di cittadinanza e si vuole approfittare di questo sostegno statale per potersi mettere in proprio, costituendo quindi lavoro autonomo, lo si può fare tranquillamente. Come detto poco sopra, di fatto, il sussidio ed eventuali redditi da lavoro autonomo sono compatibili, pur controllando i limiti delle soglie indicate. Sarà, quindi obbligatorio comunicarlo all’INPS, compreso il reddito che si percepisce, al fine di verificare se permangono le necessarie condizioni per ottenere il sussidio.
E’ bene appurare un ultimo dato inerente alla questione. Per quanto riguarda il livello documentale e di tassazione non cambia nulla per IVA e IRPEF se il lavoratore autonomo percepisce anche il Reddito. Inoltre, a differenza dei compensi percepiti, il sussidio è al 100% esente da contributi e tasse.
All’interno della specifica categoria “lavoro autonomo” la normativa sul Reddito non vede distinzioni in caso in cui l’attività in corso o appena intrapresa sia semplicemente lavoro autonomo o una libera professione.
Dunque, questo è quanto di necessario ci fosse da sapere per quanto riguarda l’accostamento tra reddito di cittadinanza e apertura o possesso di Partita IVA.
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