Quando il contribuente compila, per poi presentare la dichiarazione dei redditi entrano in gioco i familiari a suo carico (figli, coniuge e altri congiunti). Ovviamente, ci sono dei limiti da rispettare che riguardano il grado di parentela e il reddito, ed è proprio di questo che vogliamo parlare in questo articolo.
I figli a carico del contribuente (naturali, riconosciuti, adottivi o affidati) per cui è possibile ottenere delle detrazioni nel modello 730, sono quelli dichiarati tali anche se non conviventi e anche se non residenti del territorio italiano. La detrazione viene riconosciuta qualsiasi sia l’età del figlio e a prescindere dal fatto che sia o meno ancora studente.
Il figlio di età inferiore ai 24 anni è considerato a carico, anche nel caso in cui percepisca un reddito pari o inferiore a 4.000 euro lordi annui. Oltre questo limite anagrafico, per essere considerato comunque a carico, deve conseguire un reddito massimo di 2.840,51 euro.
Il Fisco impone ai genitori separati (ma non legalmente) di ripartire a metà la detrazione per ogni figlio a carico. Tuttavia, consente anche che codesta detrazione venga attribuita a un solo genitore, magari a quello che consegue un reddito complessivo più alto, ma solo nel caso in cui i genitori trovino un accordo. Poiché, la detrazione diminuisce all’aumentare del reddito, è giusto fare due calcoli per ottenere il massimo possibile dal beneficio fiscale.
Qualora i genitori fossero separati legalmente, ma anche in caso di annullamento, scioglimento o cessazione del matrimonio, la detrazione totale spetterebbe esclusivamente al genitore affidatario. Con l’affidamento congiunto, la detrazione è divisa al 50% per ciascun genitore, ma come nel caso precedente, un accordo tra i genitori permette di assegnare l’intera detrazione al genitore con il reddito più elevato, a condizione che quello beneficiario restituisca il 50% all’altro genitore.
In determinati casi, l’intera detrazione spetta a un solo genitore, ecco quali:
Le spese che si possono detrarre e dedurre sono variabili a seconda di chi dichiara di avere il figlio a suo carico, ecco come:
In presenza di una franchigia, risulta conveniente effettuare qualche calcolo per valutare la soluzione migliore. Ad esempio, se una tipologia di spesa non è detraibile per un importo di 100 euro e la madre ha sostenuto per tale spesa 400 euro, mentre il padre ne ha speso 40, è conveniente attribuire tutti i costi alla madre. Infatti, la spesa del padre è sotto la franchigia e non potrebbe recuperare le proprie spese e attribuendogli quelle del figlio perderebbe la parte di essere fino al raggiungimento della franchigia.
In caso di costo deducibile, è conveniente attribuirlo al genitore che consegue il reddito più elevato, in quanto con una maggiore capienza fiscale può recuperare una percentuale di imposte più alta.
Poc’anzi, abbiamo parlato di figli a carico del contribuente, ma quali sono gli altri familiari a carico?
Per beneficiare delle detrazioni, i familiari diversi dai figli da considerare a carico di chi presenta la dichiarazione dei redditi attraverso il modello 730, sono i seguenti:
Poi, esiste la condizione che riguarda il reddito.
I familiari fiscalmente a carico sono quelli che per la dichiarazione dei redditi dell’anno in corso, quindi, con riferimento all’anno precedente come periodo d’imposta, hanno percepito un reddito fino a 2.840,51 euro, inclusi i costi deducibili.
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