Come richiedere l’auto aziendale?

Tassazione auto aziendale 2021

Non sono poche le persone che per motivi di lavoro devono percorrere molti chilometri, come i rappresentanti e gli agenti di commercio e più in generale chi è addetto alle vendite. Questi lavoratori hanno come esigenza primaria la possibilità di fruire di un’auto aziendale.

A questo punto, ci si pone un’ovvia domanda: “Come richiedere un’auto aziendale e come funziona?”.

Cos’è l’auto aziendale

L’auto aziendale è una vettura di proprietà del datore di lavoro che può essere ottenuta dal lavoratore tramite lo sottoscrizione di un contratto di leasing o noleggio. L’azienda può mettere a disposizione del dipendente l’auto aziendale per un utilizzo legato alla propria attività professionale che lo costringe a percorrere molti chilometri. In alcuni casi, il datore di lavoro dotato di welfare aziendale concede l’utilizzo dell’auto sotto forma di fringe benefit. Tuttavia, l’auto aziendale può essere impiegata dal dipendente anche per altre ragioni, ma analizziamo tutti i casi.

L’uso dell’auto aziendale

Il datore di lavoro può assegnare l’auto aziendale al proprio collaboratore o dipendente per un doppio tipo di utilizzo:

  • uso lavorativo, per cui il lavoratore fruisce della vettura aziendale solo per viaggi di lavoro;
  • uso promiscuo, per cui il dipendente utilizza l’auto non solo a fini lavorativi ma anche per motivi personali.

Nel secondo caso, al lavoratore viene concesso dall’azienda un benefit che gli permette di evitare le spese di bollo, assicurazione, rate per il leasing, manutenzione, revisione. L’unico costo a carico del dipendente è quello del carburante.

Auto aziendale: tassazione del benefit

Quando il dipendente riceve come fringe benefit l’auto aziendale a uso promiscuo è soggetto alla tassazione Irpef, in quanto si tratta di una forma di retribuzione indiretta. Non essendo possibile calcolare con esattezza i km percorsi per uso lavorativo e quelli percorsi per ragioni personali, le tasse da pagare sull’auto aziendale hanno natura forfettaria.

La regola generale prevede che la percorrenza media di un veicolo aziendale è pari a 15.000 chilometri all’anno. Presumendo che l’uso della relativa auto a fini privati avvenga prevalentemente nel weekend, la quota soggetta a tassazione è pari al 30% della suddetta percorrenza, ovvero 4.500 km.

Il calcolo del fringe benefit per l’auto aziendale ad uso promiscuo fa riferimento alla tabelle ACI. Pertanto, l’importo su cui pagare le tasse si ottiene moltiplicando il costo al km previsto dall’ACI per 4.500 chilometri.

Nuova modalità di tassazione del fringe benefit sulle nuove auto aziendali

Le vetture aziendali a uso promiscuo immatricolate dal 1° gennaio 2020 e concesse al dipendente come fringe benefit a partire dal 1° luglio 2020 sono soggette a una nuova normativa introdotta con la Legge di Bilancio 2020. Lo scopo del governo è premiare le aziende che utilizzano auto a bassa emissione di anidride carbonica, penalizzando, di contro, quelle più inquinanti.

Infatti, l’importo soggetto a tassazione Irpef  scende dal 30% al 25% per le auto aziendali con emissioni di CO2 fino a 60g/km. Resta al 30% per i veicoli con emissioni tra 60 e 160 g/km. Come anticipato, l’aggravio fiscale è riferito alle auto più inquinanti. Per questo motivo, l’importo tassato per le auto aziendali con emissioni di CO2 comprese tra 160 e 190 g/km, passa dal 40% del 2020 al 50% del 2021. Per le vetture con emissioni di anidride carbonica oltre 190 g/km, si passa dal 50% del 2020 al 60% del 2021.

Ricordiamo che i veicoli con emissioni di CO2 fino a 60g/km sono rappresentati dalle auto elettriche e ibride plug-in.

Se vuoi saperne di più sull’argomento, potresti essere interessato a leggere anche: Chi può usare l’auto aziendale?

Informazioni su Carmine Orlando 405 Articoli
Nato a Milano nel 1971 ma campano d'adozione, ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, pur lavorando come libero professionista in altri settori. La scoperta del Web Copywriting e il vasto quanto complesso mondo della SEO mi ha conquistato, tanto da aver intrapreso un lungo percorso di formazione a aver trasformato un hobby in una fonte primaria di guadagno. Sono stato per anni coordinatore della redazione per CentroMeteoItaliano.it, ho collaborato con Money.it, con Notizieora.it e con BlastingNews.com.