Oggi andremo, con questa rapida guida, a scandagliare il mondo dell’associazione culturale, e se e con quali metodi è possibile guadagnare con essa. Scopriamolo assieme, nei prossimi paragrafi.
Innanzitutto, partiamo subito col dire che quando si parla di associazione culturale si parla di un ente privato senza scopo di lucro, dove diverse persone con lo stesso interesse si riuniscono ed utilizzano i fondi per scopi culturali, di insegnamento o educativi.
E come è possibile costituire un’ associazione culturale, dunque?
Dunque, i passi fondamentali per poter costituire una associazione culturale sono i seguenti, per qualsiasi tipo di associazione:
Una volta fatto ciò, andiamo a scoprire come e se è possibile attuare un’ associazione culturale che trae guadagni.
Dunque, usualmente quando si parla di associazione culturale si fa riferimento ad una attività sociale senza scopo di lucro. Ma è possibile, comunque, ottenere dei guadagni da tale attività. O, perlomeno dei rimborsi spese. Scopriamo come.
Il più comune dei modi di guadagnare è senz’altro la richiesta di una quota d’iscrizione ai vari soci (quota associativa), necessaria per farvi parte ed avere diritto di voto nelle assemblee; a queste andranno ad aggiungersi le quote di partecipazione dei soci alle diverse attività dell’Associazione.
Come detto, non è strettamente possibile lucrare da un’associazione culturale, ma è possibile ottenere dei rimborsi spese, come ad esempio con la quota di iscrizione. E’ vietata la distribuzione di utili, ad esempio, ovvero la ripartizione tra i soci dell’incremento di patrimonio sociale conseguito al termine di ogni periodo amministrativo.
Essere lavoratori di una associazione culturale parrebbe tuttavia possibile. Difatti, è importante rilevare che non esiste alcuna regola generale che vieta di corrispondere compensi o assumere soci di un’associazione, anche se membri del Consiglio Direttivo. Divieto che vige solo per le associazioni di volontariato.
Sta di fatto che i compensi dovranno sempre essere proporzionati all’attività svolta dal socio a favore dell’associazione e dovranno ad ogni modo rientrare nei normali valori di mercato per il lavoro svolto, in modo che non ci sia il sospetto di un’indiretta distribuzione di utili.
Si possono anche assumere dipendenti, all’interno di una associazione culturale. Quindi, è possibile lavorarvi all’interno, indipendentemente dal profitto dei soci.
Le possibilità di contratto preposte sono le seguenti:
Per quanto riguarda, invece i corrispettivi erogabili per il dipendente, dovrà esserci proporzione:
Ad ogni modo, la legge stabilisce un tetto massimo per gli importi erogabili ai dipendenti, poiché altrimenti si potrebbe presumere che si stia trattando di distribuzione indiretta di utili. In particolare si considera indiretta distribuzione di utili quando vengono corrisposti salari o stipendi superiori del 20% rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro per le stesse qualifiche.
Dunque, questo è quanto vi fosse di più necessario ed utile da sapere e approfondire in merito alla questione di possibili guadagni con una associazione culturale. Una soluzione, quella associativa, non certamente incentrata al mondo del lavoro, quanto più alla divulgazione ed alla passione per una specifica attività, volta a rafforzare il tessuto sociale, più che a rafforzare le proprie tasche.
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