La legge di bilancio 2021 conferma il bonus verde, cioè la possibilità di usufruire di detrazioni per la realizzazione di aree verdi: ecco come funziona e chi può usufruirne.
Il verde migliora la vita, questo perché è in grado di fornire una qualità dell’aria migliore, assorbe sostanze nocive e rilascia ossigeno, apporta benefici al decoro urbano, inoltre è dimostrato che i colori del verde e dei fiori migliorano l’umore, infine prendersi cura del verde è un hobby molto rilassante. Proprio per questo il legislatore insieme agli altri bonus e agevolazioni fiscali, ad esempio bonus ristrutturazioni, elettrodomestici, sismabonus e superbonus al 110%, ha previsto anche il bonus verde che anche per il 2021 consente di ottenere detrazioni fiscali, quindi vi è una riduzione dell’imposta da pagare, in particolare dell’IRPEF, coloro che si avvalgono del sostituto d’imposta, cioè i lavoratori dipendenti, avranno una restituzione in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate conferma che trattasi di interventi straordinari di:
Il bonus verde entra nel nostro ordinamento per la prima volta dalla legge di bilancio per il 2018 con l’articolo 1, comma 12 della Legge n. 205 del 2017 ed è stato prorogato di volta in volta ogni anno. E’ destinato a restituire il 36% di quanto effettivamente speso per la cura del verde, l’importo massimo coperto è di 5000 euro, di conseguenza il beneficio fiscale vero e proprio, essendo il 36% è massimo di 1800 euro, che saranno restituiti in rate di uguale importo suddivise in 10 rate. Ogni anno quindi può essere restituito, in forma di agevolazione fiscale, un importo massimo di 180 euro. Le somme sono quindi recuperate in 10 anni.
Per quanto invece riguarda i soggetti ammessi a godere di questo beneficio, si tratta di una platea abbastanza ampia, infatti possono usufruirne tutto coloro che con un valido titolo detengono l’immobile su cui l’intervento viene eseguito e in particolare: i proprietari, titolari di contratti di locazione, comodato d’uso, anche gratuito, uso. Il bonus verde può essere usufruito anche dai condomini, in questo caso il limite di spesa resta di 5.000 euro e le detrazioni sono a vantaggio dei condomini che hanno effettivamente partecipato al pagamento delle spese, infatti la quota deve essere versata prima della data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Dal punto di vista oggettivo invece, la normativa esclude dalla copertura gli interventi su area verde che ricadono su attività commerciali, d’impresa e simili: il beneficio trova applicazione solo per le abitazioni, non rileva però che trattasi di prima o seconda abitazione.
Gli interventi che possono essere portati in detrazione sono numerosi e spaziano nella cura del verde a 360°. La prima cosa da sottolineare è che tra le spese che possono essere portate in detrazione ci sono quelle per la progettazione delle aree verdi, queste però devono essere antecedenti rispetto alla realizzazione dei lavori stessi. Possono essere portate inoltre in detrazione le spese per:
Occorre però stare attenti, infatti deve trattarsi di operazioni ritenute straordinarie e non ordinarie, di conseguenza se è già presente un giardino, non si possono ottenere le detrazioni per costi inerenti la sua manutenzione ordinaria, ad esempio per il taglio dell’erba o per piccole potature annuali, mentre se si tratta di un’area incolta, ad esempio un’area pertinenziale di un condominio in cui sono presenti degli alberi, ma gli stessi erano incolti, è possibile portare in detrazione le spese sostenute per ripristinare l’area verde. Non sono ammesse in detrazione neanche le spese per l’acquisto di strumentazioni varie, ad esempio un tagliaerba, un badile o simili. Infine, non si possono ottenere detrazioni fiscali per la realizzazione dei lavori in economia.
Come per tutti i benefici fiscali, ad esempio il bonus ristrutturazione, anche nel caso del bonus verde 2021 è necessario dimostrare che le spese sono state effettivamente sostenute, di conseguenza devono essere tracciabili. Devono quindi essere effettuate con carte di credito, bancomat, bonifico bancario o postale, assegno non trasferibile. Questi documenti devono essere conservati in modo da poter essere esibiti in caso di controlli da parte dell’Agenzia Entrate e Riscossioni.
Dalla documentazione deve emergere anche il codice fiscale del beneficiario della detrazione, ricordiamo che può trattarsi anche di un condominio, i dati fiscali del soggetto che riceve il pagamento e la descrizione dell’intervento da eseguire.
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