Bonus antiplastica in arrivo: contributo fino a 5mila euro per chi vende prodotti sfusi

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È in arrivo il bonus antiplatica, il contributo che può arrivare fino a 5 mila euro  a favore degli esercenti che vendono prodotti sfusi. Il bonus, in particolare, andrà ai venditori che evitano il packaging. Per l’attivazione del contributo si attende l’attivazione della piattaforma per la presentazione delle domande sul sito del ministero della Transizione ecologica.

Bonus antiplastica, arrivato il decreto che contiene il contributo per ambiente e clima

Il bonus antiplastica è contenuto nel decreto attuativo adottato dal governo per incentivare gli esercenti a non utilizzare la plastica. Già previsto dal decreto sul clima del 14 ottobre 2019, il contributo assicurerà un incentivo al ritorno delle vendite senza packaging. Il provvedimento è stato firmato dal ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e dal ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. L’obiettivo è quello di ridurre la produzione dei rifiuti in plastica, in linea con le esigenze di contrasto all’inquinamento e al cambiamento climatico.

Quanto si può avere con il contributo antiplastica?

Si tratta di un contributo a fondo perduto il cui importo può arrivare fino a 5 mila euro per spese di adeguamento dell’esercizio alla vendita di prodotti sfusi, senza packaging, o anche per un ritorno al sistema della cauzione sui contenitori. Le risorse stanziate sono pari a 40 milioni di euro, derivanti dagli stanziamenti del decreto legge “Clima” di 20 milioni per il 2020 e di altrettanti per il 2021. Non è possibile presentare domanda per questo contributo se già si è presentata istanza per altri contributi riguardanti le stesse voci di spesa.

Modalità di vendita per usufruire del bonus antiplastica

Le previsioni sulla platea del bonus antiplastica indicano nei piccoli esercizi di vicinato i più propensi a presentare domanda. Ma il contributo non esclude la media e la grande distribuzione. Nel dettaglio, i prodotti che determinano una vendita e consumo di materie plastiche riguardano biscotti e olio, per il settore alimentare, ma anche i saponi e i detersivi. Proprio per un ritorno vintage senza packaging, il venditore dovrà evitare di vendere i prodotti in contenitori monouso. Potrà, però, utilizzare il sistema della cauzione.

Contributo antiplastica, predisposizione di spazi di vendita di prodotti sfusi

In linea generale, dunque, piccoli e grandi venditori, secondo quanto prevede il decreto, dovranno predisporre “spazi dedicati alla vendita ai consumatori di prodotti alimentari e detergenti, sfusi o alla spina, o aprire nuovi negozi che prevedano esclusivamente la vendita di prodotti sfusi”. Si tratterà di un incentivo per tornare alla vendita con sistemi di qualche decennio fa. Lo svolgimento dell’attività di vendita deve avere un periodo minimo di 3 anni se non si voglia perdere il bonus.

Su cosa è possibile richiedere il bonus antiplastica? Le spese ammissibili

Per ottenere il contributo fino a 5 mila euro nella domanda dovranno essere indicate le spese ammissibili. Queste riguardano:

  • l’adeguamento dei locali;
  • la progettazione e la realizzazione dei punti vendita oppure di spazi dedicati;
  • l’acquisto di attrezzature che favoriscano la vendita di prodotti sfusi;
  • l’arredamento e l’allestimento del punto vendita o anche solo dello spazio dedicato;
  • le spese di pubblicità a favore dell’iniziativa.

Quali sono le spese sulle quali si può richiedere il contributo antiplastica?

Le spese devono riferirsi al 2021 ma possono essere rimborsare anche quelle sostenute nel 2020. Sono escluse, invece, le spese relative all’acquisto o all’igienizzazione dei contenitori o dei prodotti alimentari o dei detergenti che sono stati venduti.

Come si presenta domanda per il bonus antiplastica?

Sarà possibile presentare domanda per il bonus antiplastica non appena il ministero per la Transizione ecologica metterà a punto la relativa piattaforma internet. Per le spese inerenti l’anno 2020, il contribuente avrà 60 giorni per presentare domanda dalla data di attivazione della piattaforma stessa. Per le spese relative al 2021, invece, c’è tempo per presentare domanda fino al 30 aprile 2022. Entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza, sarà comunicata al contribuente l’accettazione o meno della domanda stessa. In caso di esito positivo, verrà specificato anche l’importo spettante in relazione alle spese sostenute.