Cosa succede se l’Agenzia delle Entrate ammette d’aver commesso un errore

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È arrivato dal Fisco un avviso di pagamento? Oppure, da parte dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione è addirittura arrivata una cartella esattoriale relativa a tasse o tributi già pagati, o comunque non dovuti? Niente paura, in quanto può capitare anche al Fisco di sbagliare! Pur tuttavia, il cittadino per far valere le proprie ragioni deve comunque attivarsi. Vediamo allora cosa fare e cosa succede se l’Agenzia delle Entrate ammette d’aver commesso un errore.

Ecco cosa succede se l’Agenzia delle Entrate ammette d’aver commesso un errore

Nella maggioranza dei casi, quando l’Agenzia delle Entrate invia la cartella esattoriale, questa, se la pretesa è illegittima, difficilmente sarà annullata se il contribuente non si oppone. Al riguardo in Italia c’è uno strumento che in questi casi tutela e protegge il cittadino, e che obbliga il Fisco ad un riesame dell’atto. Che può portare poi proprio il Fisco ad ammettere d’aver commesso l’errore e di annullare l’atto stesso.

Si tratta, nello specifico, della cosiddetta istanza di autotutela che è finalizzata a risolvere la potenziale lite, tra il Fisco ed il contribuente, in maniera bonaria. Quindi, senza andare subito a ricorrere alla giustizia tributaria.

Come funzione l’autotutela per annullare un atto del Fisco che è illegittimo

All’ufficio del Fisco competente, per avvalersi dell’autotutela il contribuente non deve far altro che presentare, in carta libera, una domanda con l’esposizione sintetica dei fatti per cui l’atto è illegittimo. Allegando pure tutta la documentazione necessaria affinché il cittadino possa, con le prove, far valere le proprie ragioni.

L’istanza in autotutela, quindi, deve essere presentata nel migliore dei modi. Spiegando nella domanda il motivo per cui si ritiene che l’atto sia illegittimo, ed anche tutta la documentazione che è poi determinante per far cambiare idea al Fisco nell’ammettere d’aver fatto un errore.

Nella maggioranza dei casi, infatti, l’atto sarà annullato solo fornendo dei dati, delle informazioni e dei documenti che al Fisco non erano noti al momento dell’emissione della cartella esattoriale. In più, occorre fare massima attenzione al fatto che la presentazione dell’istanza in autotutela, in ogni caso, non andrà a bloccare la decorrenza dei termini al fine di ricorrere al giudice tributario.

Come, quando e perché il Fisco può commettere un errore

Su come, su quando e sul perché il Fisco può commettere un errore, per le cartelle esattoriali, le ragioni possono essere molteplici. Per esempio, può esserci stato un errore di persona o di calcolo. Oppure il contribuente ha commesso un errore materiale. Oppure ancora il Fisco per qualche ragione non ha potuto prendere in considerazione dei pagamenti che, invece, sono stati regolarmente eseguiti.

Con il Fisco che ammette l’errore l’atto illegittimo non solo viene annullato, ma a cascata perdono di efficacia ai fini della riscossione pure tutti gli altri atti ad esso consequenziali. In più, se nel frattempo il contribuente ha versato in tutto o in parte le tasse, queste saranno obbligatoriamente restituite dall’Erario proprio sulla base degli atti che sono stati annullati a seguito della presentazione dell’istanza in autotutela.