Cosa vuol dire in busta paga ferie AP e AC?

La busta paga mensile è il documento che indica la retribuzione conseguita, le tasse che il datore di lavoro ha versato per conto del dipendente, altre voci riguardanti lo stipendio, ma anche le ferie accumulate.

Cosa indicano le Ferie AP e AC

Quando ci si trova davanti alla voce Ferie AP, vuol dire che si indicano le ferie accumulate nell’anno precedente. La voce Ferie AC, invece, indica le ferie accumulate nell’anno in corso. Solitamente, accanto alle due suddette voci si trova anche quella relativa al Saldo con un numero a fianco.

Ad esempio, la voce saldo 152,7 vuol dire che sono rimaste 152,2 ore di ferie da consumare. Il calcolo di tale saldo si ottiene dalle ferie spettanti tra l’anno precedente e l’anno in corso, quindi, ancora da fruire. A volte, la dicitura riportata in busta paga è “Ferie Res. AP (o AC) cosa che non cambia il significato sopra indicato.

Calcolo da ore a giorni

Nel caso precedente, abbiamo visto l’indicazione alla voce saldo ferie di 152,7 ore, questo accade perché in molte buste paga non vengono riportati i giorni ma solo le ore accumulate ancora da sfruttare. Il calcolo è molto semplice e basato sulla pura aritmetica. Nel caso sopra indicato (152,7 ore), si deve tenere conto di quanto dura una giornata lavorativa.

Se essa è pari a 7,1 ore, significa che le ferie accumulate sono uguali a 152,7 / 7,1 = 21,507. Quindi, i giorni accumulati di ferie sono 21 e mezzo circa. I giorni si intendono lavorativi, dunque, il calcolo va effettuato sui giorni della settimana lavorativi. Se sono cinque, significa che ci sono poco oltre quattro settimane di calendario.

Saldo ferie negativo

A volte, è possibile anche trovare un saldo negativo delle ferie. Ovviamente, questo vuol dire che il dipendente ha preso più giorni di ferie di quante ne abbia accumulato. Se ciò accade è solo perché l’azienda lo concede.

Molti datori di lavoro consentono che i propri dipendenti possano prendere più ferie di quante ne abbiano accumulate, in quanto alla cessazione del rapporto di lavoro che potrà avvenire per licenziamento, dimissione o raggiungimento dell’età pensionabile, l’azienda non avrà ore di ferie da pagare, ma perché?

Perché le ferie accumulate da un dipendente e non sfruttate, devono essere pagata dall’azienda. Ciò non succede immediatamente, perché le ferie non vanno perse. Quindi, alla vigilia della cessazione del rapporto di lavoro, l’azienda o gliele fa consumare prima dell’ultimo giorno di lavoro o deve retribuirgliele.

Per un datore di lavoro può essere vantaggioso avere un dipendente che sia in negativo con le ferie, piuttosto che uno che ne ha accumulate molte e che, dunque, si trova in credito con l’azienda. Infatti, in caso il dipendente sia in debito con le ferie verso l’azienda, quest’ultima le scalerà dal Trattamento di Fine Rapporto dovuto in fase di cessazione del rapporto di lavoro.

Teniamo presente che può capitare che un dipendente trovi un’altra occupazione e opti per dare le dimissioni. Qualora risultasse nel cedolino di essere in saldo negativo con le ferie, il datore di lavoro scalerà la corrispettiva retribuzione pari al numero delle giornate lavorative indicate.

E’ importante evidenziare che tutto ciò accade solo in caso di cessazione del rapporto di lavoro, motivo per cui, nel frattempo si può passare da un saldo ferie negativo in positivo e viceversa.

Quante ferie si maturano in un mese?

Ogni dipendente matura un certo numero di giorni di ferie al mese, solitamente si tratta di due/tre giorni, ma tutto dipende da quanto previsto dal contratto di lavoro.

LEGGI ANCHE – Quante ferie spettano a un lavoratore dipendente?

Carmine Orlando

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Carmine Orlando
Tags: ferie

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