Bonus sicurezza 2021 per impianti di allarme e porte blindate

bonus sicurezza

L’esigenza di sicurezza è sempre più sentita dalle famiglie e proprio per questo c’è il Bonus Sicurezza 2021 confermato e prorogato dalla legge di bilancio 2021. Viste le finalità, questa misura viene anche definita Bonus antifurto, videosorveglianza e allarme. Vediamo chi può usufruirne e gli importi che si possono ottenere e come fare richiesta degli importi.

Chi può accedere al Bonus Sicurezza 2021

Il Bonus Sicurezza può essere richiesto dai soggetti tenuti al versamento dell’IRPEF e i titolari di partita IVA, possono usufruirne non solo i cittadini italiani, ma anche cittadini italiani residenti su territorio straniero, in questo caso l’impianto però deve essere installato su un immobile che si trova in Italia. Per poter procedere alla richiesta necessario essere in regola con il pagamento delle imposte IMU e TASI. Ad esempio, coloro che sono nella No Tax Area, non possono usufruirne.

In dettaglio possono accedere al bonus sicurezza:

  • proprietari dell’immobile o soggetti che hanno il diritto alle nuda proprietà (l’esempio classico è il soggetto che acquista la nuda proprietà dell’immobile lasciando il diritto di usufrutto al vecchio proprietario, naturalmente inq uesto caso i prezzi sono inferiori);
  • usufruttuari, titolari di un diritto di abitazione, uso e diritto di superficie (titolari di un diritto reale di godimento);
  • locatari e comodatari;
  • soci di cooperative;
  • imprenditori individuali, ma solo per interventi su immobili non considerati strumentali rispetto all’attività di impresa e soggetti indicati nell’articolo 5 del TUIR e che producono redditi in forma societaria.

Rispetto a tali soggetti può chiedere il beneficio anche il familiare convivente, il coniuge, il convivente, il coniuge separato a cui sia stata assegnata l’abitazione, la parte dell’unione civile

In cosa consiste il Bonus Sicurezza?

Il Bonus può essere richiesto con agevolazione al 50% fino al 31 dicembre 2021, nel 2022 sarà riconosciuto al 36%, conviene quindi affrettarsi per recuperare gli investimenti effettuati per la sicurezza dell’immobile.

Il Bonus Sicurezza viene riconosciuto su tutti gli interventi volti a migliorare le condizioni di sicurezza dell’immobile viene quindi riconosciuto per:

  • l’installazione di sistemi antifurto e di allarme (anche allarme fumogeno);
  • Installazione di portoni blindati;
  • manutenzione e applicazione di cancellate, recinzioni, grate sulle finestre ;
  • apposizione e sostituzione di serrature, spioncini, catenacci e lucchetti;
  • installazioni di saracinesche (per attività commerciali, ma anche per il box garage sotto casa);
  • installazione di tapparelle meccaniche con bloccaggi;
  • fotocamere a circuito chiuso;
  • rilevatori di aperture o meglio di tentativi di effrazione;
  • rilevatori di movimento;
  • vetri antisfondamento;
  • casseforti.

Il Bonus Sicurezza si può usare anche per l’installazione di sistemi di rilevazione di gas, incendi e fumi, quindi il termine sicurezza ha una portata ampia.

Le detrazioni sono al 50% queste non spettano soltanto sull’acquisto delle varie componenti, ma anche sulle spese di progettazione e installazione. L’importo massimo per il quale si può ottenere il beneficio è di 96.000 euro e di conseguenza si può ottenere una somma massima di 48.000 euro in 10 rate di uguale importo.

Come usufruire del Bonus Sicurezza

Il Bonus Sicurezza si usufruisce in forma di detrazione dall’IRPEF dei crediti maturati. Gli importi spesi e per i quali si ha diritto alla detrazione sono divisi in 10 rate di uguale importo e di conseguenza ogni anno si può riscuotere, sotto forma di detrazione delle imposte IRPEF, una rata. Se gli importi IRPEF non coprono l’intero ammontare che si avrebbe diritto di percepire, le restanti somme sono perse. L’effettiva riscossione inizia il primo periodo di imposta successivo rispetto a quello in cui sono state effettuate le spese.

Questo implica che, nella dichiarazione dei redditi successiva all’installazione dei sistemi di sicurezza, si dichiarano tali lavori con bonifici parlanti, la dichiarazione è vagliata e l’Agenzia delle Entrate provvede a scorporare le somme a cui si ha diritto dalle imposte IRPEF da versare. Se il lavoratore si avvale del sostituto di imposta che esegue mensilmente il versamento degli acconti IRPEF, si provvede alla restituzione al contribuente delle somme già versate. Se il contribuente invece provvede da solo al versamento delle imposte IRPEF, sarà esonerato dal versamento stesso.

Come effettuare i pagamenti

Per poter ottenere il beneficio fiscale è necessario effettuare dei pagamenti tracciabili e quindi attraverso un bonifico parlante bancario o postale.

Nel bonifico devono essere indicati obbligatoriamente alcuni dati:

  • codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento;
  • codice fiscale o partita IVA del destinatario del pagamento (può trattarsi dell’impresa di installazione, del progettista e di coloro che forniscono il materiale);
  • causale del versamento che deve contenere il numero della fattura a cui si riferisce il pagamento e l’indicazione di usufruire delle detrazioni articolo 16 bis DPR 917 del 1986.

Solitamente presso gli sportelli bancari e postali sono disponibili dei moduli pre-compilati per poter usufruire di tali benefici fiscali. In questo modo le operazioni sono facilitate ed è difficile commettere errori.

Le fatture dei pagamenti dovranno essere conservate a cura del contribuente che dovrà esibirle a richiesta alle autorità che dovessero eseguire dei controlli.

Per chi vuole usufruire dei vari Bonus vigenti per lavori in edilizia, c’è ancora la possibilità di avere il Superbonus al 110% sebbene con delel novità. Per maggiori informazioni, leggi l’articolo: Superbonus 110%: novità sul visto di conformità-congruità