Si allungano i tempi di utilizzo della fattura elettronica con Sistema di interscambio (Sdi). È quasi certo che l’obbligo potrebbe essere autorizzato anche oltre il 31 dicembre 2021. La modalità elettronica del documento dovrebbe essere estesa per altri tre anni. E tra gli obbligati a emettere la fattura elettronica ci saranno anche le partite Iva ricadenti nel regime forfettario.
La proposta di proroga del regime di fattura elettronica è stata accolta dalla Commissione europea il 5 novembre 2021. Infatti, l’Italia ha proposto di estendere la decisione numero 593 del 2018 per altri tre anni. Proposta che è stata autorizzata dalla Commissione europea. Adesso si è in attesa di quella che sarà la decisione del Consiglio Ue. Ma risulta probabile che il Consiglio accetti il provvedimento già nei prossimi giorni rendendolo definitivo.
Nella richiesta fatta dall’Italia alla Commissione europea si legge che la fattura elettronica ha “pienamente conseguito” a raggiungere gli obiettivi per i quali era stata introdotta. Ovvero, lo strumento è riuscito a fornire un valido supporto nel contrastare l’evasione fiscale. Tuttavia, a vantaggio della fattura elettronica vanno anche i meriti della semplificare nonché della riduzione dei costi amministrativi per i soggetti obbligati all’adozione dello strumento.
In merito proprio agli obiettivi di contrasto all’evasione e di semplificazione, la fattura elettronica ha consentito, dall’inizio del suo utilizzo, di individuare più velocemente le irregolarità. Alla riduzione dei tempi è corrisposta, in ogni modo, anche una diminuzione dei rischi. Inoltre, lo strumento è considerato un deterrente ai comportamenti che portano all’evasione. L’Italia stima che grazie alla fattura elettronica siano stati recuperati circa 2 miliardi di euro, mentre le maggiori imposte dirette riscosse sarebbero di 580 milioni di euro.
Insieme alla fatturazione elettronica, l’Agenzia delle entrate ha adottato strumenti per la semplificazione amministrativa. Infatti, i contribuenti hanno a disposizione anche gli strumenti dei registri Iva precompilati e la comunicazione delle liquidazioni periodica. Dal 2023 i contribuenti potranno avere a disposizione anche la dichiarazione annuale precompilata.
Con l’obbligo di fattura elettronica esteso fino al 31 dicembre 2024, rimane da sciogliere la questione relativa all’adozione dello strumento da parte delle partite Iva a regime forfettario. Si prevede l’estensione dell’obbligo anche ai forfettari con tre ordini di obiettivi:
Ad oggi, già il 10% delle partite Iva rientranti nel regime forfettario adotta la fattura elettronica. Obbligati all’emissione delle fatture elettroniche saranno le partite Iva residenti in Italia, mentre per quelle che risiedono all’estero lo strumento rimarrà facoltativo.
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