Reddito di libertà per donne vittime di violenza: ecco come richiederlo

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Il Reddito di Libertà è una misura prevista dal decreto Rilancio (decreto legge 34 del 2020), convertito nella legge 77/2020, in favore di donne vittime di violenza. Con la circolare dell’INPS 166/2021 dell’8 novembre 2021 sono finalmente indicate le modalità per poter richiedere questo importante contributo.

Reddito di libertà per le donne vittime di violenza: cos’è

Il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza” nasce con l’obiettivo di favorire percorsi di emancipazione delle donne vittime di violenza, abbiamo trattato le sue caratteristiche e peculiarità nell’articolo:

Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza: beneficiarie e importi

Ora possiamo finalmente indicare le modalità attraverso cui è possibile accedere al beneficio. L’assegno di 400 euro mensili da erogare per 12 mensilità è rivolto alle donne vittime di violenza che siano però seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalla Regione o da assistenti sociali. Si tratta quindi di donne che hanno accettato l’aiuto dei servizi e che stanno compiendo il percorso di uscita dallo stato di sudditanza rispetto all’uomo violento. Si tratta di donne accompagnate da figli minori o senza figli. Il Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza non è imponibile ai fini IRPEF ed è cumulabile ad altre prestazioni sociali, ad esempio NaSPI, reddito di cittadinanza, reddito di emergenza, assegni per il nucleo familiare.

Circolare INPS 166/2021 dell’8 novembre 2021

La circolare INPS chiarisce che, al fine di aiutare le donne nella richiesta del reddito di libertà, è disponibile una piattaforma di collegamento con i Comuni italiani. Le donne interessate dovranno compilare in ogni parte il modello conforme predisposto dall’INPS, lo stesso dovrà essere sottoscritto e potrà essere presentato, tramite lo sportello del Comune di residenza, personalmente dalla donna o da un suo rappresentante legale o delegato. In fondo all’articolo è possibile scaricare il modulo.

L’operatore comunale dovrà quindi inserire la domanda attraverso la piattaforma predisposta accedendo al servizio online presente sul sito INPS, dovrà cercare la voce “Prestazioni sociali dei comuni” e selezionare la voce “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”.

In questo spazio potrà trovare la specifica voce “reddito di Libertà” e attraverso questa inoltrare la richiesta della donna vittima di violenza.

Documenti necessari per poter chiedere il Reddito di Libertà

Per poter procedere all’istanza è necessario avere un sistema di identificazione digitale, in particolare uno SPID, una CIE, Carta di Identità Elettronica 3.0 o una Carta Nazionale Servizi (CNS).

Il modulo deve essere compilato in ogni sua parte, in particolare deve essere presente la dichiarazione di attestazione dello stato di bisogno ordinario o la condizione di bisogno straordinaria e urgente in seguito a rilascio da parte dei servizi sociali competenti per territorio. Il secondo documento necessario è la dichiarazione redatta dal legale rappresentante del centro antiviolenza e che attesta la partecipazione a percorsi di emancipazione e di autonomia intrapreso dalla donna.

Al momento della presentazione dell’istanza è necessario indicare il metodo di pagamento prescelto e indicare il numero di IBAN del conto corrente intestato alla donna richiedente. Tra le varie opzioni di scelta c’è la carta prepagata con IBAN, il libretto di risparmio (sempre con IBAN).

Al termine della procedura l’operatore comunale provvederà a rilasciare una ricevuta della domanda inoltrata.

Riscontro alla domanda per il Reddito di Libertà

Una volta inoltrata la richiesta, l’INPS procederà a un controllo automatizzato della stessa e infine ci sarà l’esito. Questo sarà comunicato al Comune presso cui è stata presentata la domanda, inoltre sarà comunicato alla diretta interessata attraverso una e-mail, oppure attraverso il contatto telefonico fornito al momento dell’inoltro della domanda. Gli esiti possono essere diversi in particolare:

  • Accolta in pagamento;
  • Non accolta per insufficienza di budget;
  • Accolta in attesa di IBAN (si verifica nel caso in cui dal controllo emergano delle anomalie, ad esempio l’IBAN non è collegabile a un conto della richiedente, oppure errori materiali. La rettifica dovrà essere fatta sempre rivolgendosi all’operatore comunale.

Le domande non accolte per insufficienza di budget potranno rientrare nel beneficio in un secondo momento, cioè nel caso in cui dovessero essere disponibili risorse aggiuntive o in caso di respingimento di domande già presentate.

Le domande non accolte per insufficiente budget saranno scartate definitivamente il 31 dicembre 2021.

Il budget messo a disposizione dallo Stato viene ripartito tra le varie regioni e province autonome. Al termine del budget assegnato, l’INPS provvederà a darne comunicazione agli enti. E’ facoltà della Regione predisporre delle risorse aggiuntive che andranno nel budget della propria Regione. Tali risorse dovranno essere trasmesse dall’ente all’INPS che provvederà quindi a mettere in pagamento ulteriori istanze rimaste senza budget.

Inseriamo l’allegato da compilare per poter richiedere presso il proprio Comune il Reddito di libertà per le donne vittime di violenza. Modulo di domanda