Il Consiglio dell’Unione europea ha dato l’ok all’Italia per il prolungamento della fattura elettronica fino a tutto il 2024. Con il prolungamento, arriva anche il semaforo verde per l’estensione dell’obbligo alle partite Iva a regime forfettario. Verrà a cadere pertanto la dispensa particolare per le partite Iva forfettarie che dovranno utilizzare il servizio di interscambio dell’Agenzia delle entrate (Sdi) per emettere e conservare le fatture elettroniche.
L’autorizzazione del Consiglio dell’Unione europea è arrivato nella giornata del 14 dicembre 2021 per estendere l’obbligo della fattura elettronica ai soggetti che già la utilizzano fino al 31 dicembre 2024. L’organo istituzionale si è espresso anche sulla proposta dell’Italia di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica alle partite Iva del regime forfettario. Proposta che era già stata accolta dalla Commissione europea negli scorsi giorni.
Le partite Iva del regime forfettario dovranno emettere le fatture elettroniche esclusivamente utilizzando il servizio di interscambio dell’Agenzia delle entrate. L’obbligo vigerà per i soggetti economici che siano stabili in Italia. Rimarranno esclusi dall’obbligo, ma con la facoltà di utilizzare la fatturazione elettronica, i residenti all’estero. Si tratta dei soggetti identificati ai fini dell’Iva in Italia attraverso il rappresentante fiscale secondo quanto prevede il secondo comma dell’articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica numero 633 del 1972. L’identificazione può avvenire anche in maniera diretta secondo quanto prevede l’articolo 35 ter dello stesso decreto.
Le partite Iva a regime forfettario dovranno utilizzare esclusivamente il sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle entrate. La fatturazione regolerà i rapporti con i fornitori, salvo il caso in cui questi ultimi siano residenti all’estero. Pertanto, l’obbligo vige per le operazioni che intercorrono tra soggetti economici stabili o residenti nel territorio italiano.
Tra i soggetti economici che saranno obbligati all’utilizzo della fattura elettronica rientrano le partite Iva a regime forfettario o di vantaggio esclusi finora dalla normativa nazionale. Peraltro, dai dati forniti dall’Italia, il 10% delle partite Iva forfettarie già utilizza, in maniera facoltativa, la fatturazione elettronica. L’estensione dell’obbligo va nella direzione della lotta all’evasione fiscale e al controllo dei volumi di ricavi che, per gli autonomi del forfettario, non deve superare i 65 mila euro all’anno.
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