Fondo Impresa Donna: cos’è, come funziona e quando richiederlo

fondo impresa donna

Il Fondo Impresa Donna mira ad agevolare l’imprenditoria femminile e prevede contributi a fondo perduto e misure agevolative per le donne che decidono di fare impresa in forma societaria o individuale.

Il gender gap in Italia

Il gender gap è purtroppo un problema rilevante per l’Italia e ad esso si è aggiunto il gender gap digitale, cioè la minore propensione delle donne ad innovare in azienda con l’uso di nuove tecnologie. L’ultimo dato è strettamente correlato al minore accesso delle donne alle facoltà scientifiche. I dati sono diventati ancora più allarmanti con la pandemia, infatti da una ricerca è emerso che la maggior parte delle persone che durante la pandemia ha perso il lavoro è donna. Si tratta di 312.000 donne nel solo 2020, a fronte di una perdita di lavoro da parte di 440.000 persone totali ( quindi poco più di 100 mila disoccupati del 2020 sono maschi). Le donne allo stesso tempo rappresentano il 51% della popolazione totale in Italia e hanno generalmente livelli di istruzione più elevati. Ecco perché il gender gap è ancora più grave di quanto ci si possa aspettare.

Per far fronte a queste difficoltà e cercare di colmare il divario che porta inevitabilmente a uno squilibrio economico, che a sua volta genera squilibri anche in ambito familiare, sono state pensate misure volte ad agevolare l’imprenditoria femminile.

Il Fondo Impresa Donna: di cosa si tratta?

Il Fondo Impresa Donna, istituito in seno al MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico), è una delle misure previste per ridurre il divario di genere in Italia, lo stesso comprende un finanziamento di 40 milioni di euro a cui si aggiungono 400 milioni di euro previsti nel PNRR che saranno resi disponibili tra il 2021 e il 2026.

Le risorse saranno distribuite in questo modo:

  • 32,5 milioni di euro saranno destinati a nascita e consolidamento delle imprese;
  • 6,2 milioni di euro saranno destinati a Cultura Imprenditoriale e Formazione;
  • 1.3 milioni di euro saranno gestiti da Invitalia.

Non ci sono ancora informazioni sull’uso dei 400 milioni di euro previsti nel PNRR per l’imprenditoria femminile.

Per saperne di più sulle risorse del PNRR per l’occupazione femminile, leggi la guida: Il PNRR per l’occupazione femminile: misure indirette e dirette

Quali imprese possono beneficiare del Fondo Impresa donna?

Le tipologie di attività imprenditoriali che possono accedere al Fondo Impresa Donne sono diverse, si tratta di:

  1. cooperative e società che abbiano una compagine sociale formata almeno al 60% da donne;
  2. società di capitali in cui almeno 2/3 degli stessi siano rappresentati da donne e Consiglio di Amministrazione (CdA) formato almeno da 2/3 da donne;
  3. imprese individuali a guida femminile;
  4. lavoratrici autonome.

Quali agevolazioni si possono ottenere?

Per la creazione di nuove imprese è previsto un contributo a fondo perduto di 100 mila euro di spese con una copertura fino all’80% dei costi sostenuti. La copertura può arrivare al 90% nel caso in cui l’investimento sia fatto da disoccupate.

Se la spesa è superiore a 100.000 euro si può ottenere il 50% fino a un ammontare totale delle spese di 250.000 euro.

In caso di imprese già attive è possibile accedere a fondi per il consolidamento dell’attività. In questo caso il tetto di spese ammissibili è fissato a 400.000 euro e si può ottenere fino al 50% di quanto effettivamente speso se l’attività è stata costituita da minimo un anno e massimo 3 anni.

Per le imprese attive da oltre 3 anni è invece previsto un contributo a fondo perduto per le spese di capitale circolante in misura dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi. Inoltre si può accedere a un finanziamento agevolato per eventuali investimenti e voucher fino a 5.000 euro per le spese sostenute in assistenza tecnica e gestione delle imprese.

Quali spese sono coperte dal Fondo Impresa Donna?

I contributi e finanziamenti agevolati si possono richiedere per acquisto e noleggio di:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • affitto o acquisto di immobili;
  • assunzione di personale;
  • servizio cloud per la gestione dell’azienda.

Le spese devono essere sostenute dopo aver inoltrato la domanda per l’accesso al Fondo Impresa Donna, quindi il consiglio è di attendere fino a quando il Ministero non provvederà a dare tutte le informazioni necessarie per rendere effettivamente operativo il Fondo.

Informazioni finali

E’ prevista la possibilità per Regioni ed Enti Locali, associazioni di settore, Camere di Commercio di avviare collaborazioni con il Ministero al fine di attivare forme di cofinanziamento,

Deve essere sottolineato che sebbene il Ministero per lo Sviluppo Economico abbia provveduto a rendere note le linee operative nel mese di ottobre 2021, ad oggi ancora non è possibile inoltrare le richieste. Per un migliore funzionamento del sistema il Ministero si
avvarrà anche del Comitato impresa donna
istituito in Bilancio. Delle varie procedure si occuperà invece Invitalia e di conseguenza è attraverso la piattaforma dell’Agenzia che sarà possibile inoltrare la domanda. Attualmente sul sito Invitalia non è disponibile ancora la pagina dedicata al Fondo Impresa Donna.

Per un approfondimento sul gender gap digitale, leggi l’articolo: Imprenditoria femminile e gender gap digitale nell’industria 4.0