Dal 2022 addio all’Irap per circa 1,3 milioni di partite Iva, lavoratori autonomi, professionisti e titolari di ditte individuali. L’intesa tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e i partite ha individuato i soggetti esclusi per il pagamento dell’Irap. In totale più di un milione di soggetti che devono attendere solo l’ufficialità della legge di Bilancio 2022.
La leggi di Bilancio 2022 anticipa dunque quella che sarà la riforma fiscale per un “graduale superamento” dell’imposta regionale sulle attività produttive. Per l’abolizione dell’Irap il governo metterà a disposizione circa uno degli otto miliardi di euro che stanzierà per la riforma del fisco. Il superamento dell’Irap è riportato nell’articolo 5 del disegno di legge sul Bilancio 2022. Le restanti risorse, invece, andranno ai tagli previsti per l’Irpef.
L’eliminazione dell’imposta regionale sulle attività produttive sarà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Gli effetti dal punto di vista fiscale saranno verificabili per l’anno di imposta 2022. Il che vuol dire che le partite Iva interessate all’abolizione dell’Irap saranno chiamate a pagare, in ogni modo, il saldo relativo all’annualità 2021 entro la fine di giugno dell’anno prossimo.
La scelta dei soggetti che saranno beneficiari dell’abolizione dell’Irap avverrà in base alla forma giuridica. I soggetti ammessi al taglio dell’Irap sono le partite Iva, i professionisti, le ditte individuali e i lavoratori autonomi. Tra i beneficiari rientrano anche gli artisti, i cantanti e gli attori. Non rientreranno nel taglio dell’Irap, invece, gli studi professionali associati in quanto soggetti collettivi. Non conta la dimensione dell’impresa: una piccola società in nome collettivo continuerà a versare l’Irap anche se il volume di affari dovesse essere di molto inferiore a quello di una persona fisica.
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