Assegno unico universale, la guida completa per le famiglie

L’assegno unico universale è il contributo più richiesto dalla famiglie, ma anche quello che desta maggiori dubbi, proviamo a risolverli.

Assegno unico universale, può essere richiesto dai forfettari?

Non vi è nessuna incompatibilità tra l’assegno unico universale e i soggetti economici che hanno aderito al regime forfettario di tassazione. Pertanto se un genitore è un lavoratore autonomo, ed il suo regime di tassazione è quello di tipo forfettario, può presentare la domanda all’INPS. Per maggiori dettagli è possibile consultare questo approfondimento dedicato a queste categorie di lavoratori forfettari.

Assegno unico universale, c’è l’obbligo di ISEE?

Il contributo spetta a tutti i nuclei familiari in cui vi sono figli a carico di età compresa entro i 21 anni. L’importo mensile è legato all’indicatore della situazione economica equivalente, ed ha un valore minimo di 50 euro. Tuttavia è possibile richiederlo anche se il contribuente non ha presentato l’Isee entro il mese di marzo, previsto per l’inizio dei versamenti per i beneficiari. Se non si è presentato l’Isee, ecco cosa fare: Assegno unico con o senza ISEE è richiedibile all’INPS?

Genitori separati o divorziati, possono chiedere l’assegno?

I genitori separati o divorziati possono anche loro richiedere il contributo per ogni figlio della coppia. I genitori però possono chiedere l’importo pari al 100% o al 50%, cioè diviso a metà tra le parti. Tutto dipende dall’accordo che hanno fatto gli ex coniugi sia dinnanzi al giudice o anche in separata sede, ad esempio in una fase successiva. Ecco la procedura che devono seguire i genitori separati o divorziati per richiedere l’assegno.

Come chiedere l’assegno se si è in gravidanza

L’assegno unico si può chiedere anche se si è in stato interessante. Lo Stato ha cancellato il Bonus nascita, e quindi l’Inps non erogherà il contributo per le famiglie. Tuttavia la mamma potrà chiedere l’assegno unico universale dal settimo mese di gravidanza. Anche se il riconoscimento verrà assegnato al momento della nascita del bambino, ma non si perderanno gli arretrati. Ecco come procedere e tutte le regole da seguire per richiedere l’assegno e si è in gravidanza.

Assegno universale unico, come richiedere l’accredito

L’assegno unico universale viene accreditato direttamente sul conto corrente del soggetto che ne ha fatto richiesta. Infatti proprio nella domanda che viene presentata va indicato l’IBAN per l’eventuale accredito. Tuttavia il bonifico può essere riscosso e accreditato su conto corrente bancario, postale, carta di credito o altri strumenti, così come indicato in questo articolo di approfondimento.

Famiglie affidatarie, possono richiedere il contributo?

L’assegno unico spetta anche alle famiglie affidatarie che accolgono un minore all’interno della propria casa. Infatti per molti il dubbio è a quale Isee ci si riferisce? Ecco l’Inps è venuto incontro specificando cosa fare in questo caso specifico. Ebbene il parametro di riferimento è sempre quello dell’ISEE, ma attenzione deve essere quello in cui è inserito il minore. E questo vale indipendentemente dal motivo che ha portato alla richiesta dell’assegno per i minori in affidamento.

Cosa succede se l’importo non è corretto?

Come detto l’erogazione dell’assegno sarà marzo 2022. Ma le famiglie hanno la possibilità di verificare l’importo dell’assegno attraverso il simulatore dell’INPS. Basta accedere al sito dell’ente e dopo aver inserito i dati, verificare l’ipotetico importo. Ma cosa fare se l’assegno non soddisfa quanto previsto? Ci sono dei rimedi da fare come ad esempio utilizzare l’Isee corrente invece che quello ordinario, se ha un valore più basso, e qui vi spieghiamo come fare per aumentare il valore dell’assegno unico figli.

E se si vive all’estero può essere preso il contributo?

Anche se si vive all’estero c’è la possibilità di richiedere l’assegno unico per i figli a carico. Ma non per tutti solo per chi è comunque residente in Italia, ho a qualche permesso per vivere fuori. Inoltre occorre anche che paghi le tasse nel nostro Paese e che i componenti all’estero facciano parte dello stesso nucleo famigliare, ecco l’approfondimento dei vari casi possibili.

Se due persone convivono, possono richiedere l’assegno?

L’assegno unico, come abbiamo detto, dipende sia dal numero dei componenti della famiglia, che dal valore dell’ISEE. Ma ci sono dei casi in cui all’interno della famiglia, ci sono due persone conviventi, cioè non sposate. Quando questo si verifica occorre valutare il valore dell’Isee minorenni. Ci sono tante ipotesi da considerare che sono prese in esame all’interno di questo articolo riservato proprio ai conviventi che formano il nucleo familiare.

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Francesca Cavaleri

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Francesca Cavaleri
Tags: assegn unico

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