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Cartelle esattoriali scadute, ecco la via d’uscita in assenza di rottamazione

Le cartelle esattoriali sono l’incubo di molti contribuenti. Per il 2022 sembra non esserci in vista nessuna rottamazione, ecco cosa fare.

Cartelle esattoriali, la scadenza del 31 marzo 2022

Durante lo scorso anno molte cartelle esattoriali sono state poste a saldo e stralcio e rottamazione. Una misura che sembra essere piaciuta e di cui hanno approfittato molte persone. Mentre per il 2022 sembra non esserci provvedimenti in tal senso. Anche se forse sono molte le forze di governo che spingono in questa direzione.

Infatti tutte le cartelle esattoriali che arriveranno dal primo gennaio al 31 marzo 2022, avranno a disposizione 180 giorni per essere pagate. E quindi non più i soliti 60 giorni, ma circa sei mesi per quelle di gennaio. In questi 180 giorni non sono previsti né interessi e né more di alcun tipo.

Cosa succede se non si pagano le rate?

La pandemia ha portato molti contribuenti ad una situazione di difficoltà economica. Pertanto lo stato ha disposto una dilazione nei pagamenti delle cartelle per permettere a chiunque di mettersi in pari. Una  manovra che è piaciuta a molti contribuenti. Anche se a dire il vero, e nonostante tutto, alcune rate potrebbero non essere state pagate. Cosa succede in questi casi?

Ecco se non si pagano le rate del piano di rateizzazione, decade l’intero piano. Infatti chi non paga perde i benefici previsti dalla definizione agevolata e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi oggetto della dichiarazione di adesione. In tal caso i pagamenti effettuati diventano un acconto dell’importo dovuto. Tuttavia l’agente della riscossione prosegue l’attività di recupero, e il pagamento non può essere rateizzato (ai sensi dell’articolo 19 del dpr 602/1973).

Cosa succede se non si paga una sola rata?

Può succedere che non si paghi una sola rata. Ma c’è una via di evitare che il piano venga perso. Infatti entro un breve ritardo ci si può rimettere in carreggiata, attraverso un meccanismo della rateizzazione. Ma ovviamente più lungo è il ritardo più pesanti saranno le conseguenze.

Quindi anche se una rata non viene pagata, anche della rottamazione ter, conviene subito ricorrere a riparare i danni. Le conseguenze principali per il mancato pagamento delle rate sono:

  • uscita dalla sanatoria, se il tardo continua a prolungarsi;
  • il ritorno del carico debitorio pieno delle vecchie cartelle;
  • la decorrenza, quindi, dei termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi oggetto della rottamazione.

Infine se si hanno dubbi sulla propria posizione debitoria si può sempre accedere al servizio “Verifica lo stralcio dei debiti nella tua Definizione agevolata“, presso l’Agenzia delle entrate.

 

 

 

 

 

 

Francesca Cavaleri

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