Cashback fiscale: la nuova proposta nella Riforma Fiscale

cashback fiscale

La riforma fiscale sta mettendo a dura prova il Governo e dopo le difficoltà generate dalla riforma del catasto e dall’innalzamento della soglia per il regime forfettario a 100.000 euro,  nuovi problemi, soprattutto tecnici, potrebbero arrivare con la proposta di introdurre il cashback fiscale proposto in due distinti emendamenti.

Il nuovo cashback fiscale

Il cashback è stato utilizzato nel periodo della pandemia e ha portato alla restituzione di piccoli importi direttamente nel conto del contribuente. L’obiettivo era stimolare gli acquisti tramite strumenti di pagamento elettronici. Il cashback fiscale ha una struttura simile ed è contenuto in due emendamenti presentati alla legge di delega di riforma fiscale. Attualmente il Ministero dell’Economia ha dato il via libera alla proposta del M5S, presentata da Vita Martinciglio, capogruppo M5S alla Camera e ha sciolto sul punto le riserve. Questo vuol dire che in realtà si potrebbe essere davvero vicini a questa importante riforma.

L’emendamento presentato prevede il graduale superamento del sistema di applicazione delle detrazioni ex articolo 15 del TUIR (spese sanitarie, interessi passivi, spese di intermediazione, spese scolastiche e universitarie…) attraverso una procedura che consenta di avere benefici nel breve periodo. L’obiettivo è arrivare a una detrazione diretta attraverso l’uso di piattaforme digitali, senza però maggiori oneri per lo Stato e senza squilibrio delle finanze pubbliche.

Ipotesi di cashback fiscale per avvalersi delle detrazioni

Naturalmente negli emendamenti non sono ancora previsti i dettagli tecnici, che in caso di approvazione sarebbero demandati al ministero competente e poi all’Agenzia delle Entrate. Il meccanismo per sommi capi è però delineato. Come abbiamo visto in diverse guide, che per comodità metteremo al termine dell’articolo, ci sono spese che permettono di ottenere delle detrazioni fiscali. Queste possono essere fatte valere al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi e consentono di avere un rimborso di Irpef o comunque di versare minori imposte. Ad esempio per le spese mediche e sanitarie è prevista una detrazione del 19% delle somme spese con franchigia di 129,11 euro.

Gli emendamenti alla legge di delega alla Riforma Fiscale prevedono invece il cashback, cioè la possibilità di ottenere le somme corrispondenti alla detrazione fiscale subito con somme accreditate direttamente in conto. Per poter avere questo vantaggio è però necessario pagare con strumenti tracciabili, cioè carta di debito, prepagate. Si tratta di un provvedimento che vuole stimolare le persone ad usare strumenti di pagamento tracciabili e quindi anche a ridurre l’evasione fiscale attraverso un immediato vantaggio per il contribuente.

Difficoltà tecniche nell’applicazione del cashback fiscale

Poche informazioni sono disponibili, il cashback fiscale dovrebbe prevedere che sia il contribuente al momento del pagamento a comunicare al venditore o prestatore del servizio di volersi avvalere del cashback fiscale e non della detrazione. A quel punto il venditore dovrebbe attuare la procedura, che dovrà essere prevista nei decreti attuativi, per poter dare seguito a questa scelta. L’auspicio è che questo non si trasformi in oneri eccessivi per le imprese.

Naturalmente l’emendamento sembra allettante, ma non manca chi sottolinea le possibili difficoltà dal punto di vista tecnico. Ad esempio per coloro che sono incapienti, cioè nel caso in cui le detrazioni ipoteticamente spettanti siano maggiori rispetto all’effettiva Irpef di spettanza del contribuente. In questo caso infatti vi potrebbe essere un problema per il bilancio dello Stato che si ritroverebbe ingenti perdite. Inoltre dovrebbe essere il contribuente anche a dichiarare di aver già superato la franchigia prevista. Deve però essere sottolineato che l’ipotesi di riforma fiscale a cui si sta lavorando dovrebbe operare in modo complessivo sulle detrazioni e di conseguenza potrebbe essere studiato un sistema per ridurre le problematiche che abbiamo ora esposto, ad esempio attraverso una riduzione della percentuale della detrazione e un’eliminazione della franchigia.

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