Nuova Irpef e nuove detrazioni: ecco a chi conviene e a chi no

aliquote irpef 2023

La riforma fiscale ha introdotto diverse grandi novità, tra cui le nuove aliquote Irpef. Cambiano gli scaglioni e a detta di molti si riducono le tasse. Ma come sempre accade, ogni riforma ed ogni grande novità, ha i pro ed i contro. C’è chi ci guadagna e chi ci rimette. È la natura delle cose, e succede lo stesso con il passaggio da 5 a 4 scaglioni Irpef. La riforma fiscale, o meglio, la riforma dell’Irpef, è collegata a doppio filo anche all’altra grande novità fiscale del momento, cioè  quella dell’assegno unico universale sui figli fino a 21 anni di età.

Le due grandi novità fiscali del 2022, assegno unico e Irpef

Cambiano drasticamente le buste paga degli italiani per via della grande riforma fiscale e del nuovo assegno unico. Cambia da un lato l’Irpef, con nuovi scaglioni applicati a determinati contribuenti in base alla fascia reddituale di appartenenza. E cambia anche tutto il welfare sulla famiglia. Scompaiono infatti detrazioni per figli e coniuge a carico (tranne i figli a carico sopra i 21 anni di età). E scompare anche l’ANF, acronimo di Assegno per il Nucleo Familiare.

Incidenza pesante sulle buste paga dei lavoratori, sui cedolini di stipendio o su quelli delle pensioni con queste grandi novità.

L’Irpef come si sa, è una imposta che grava sui redditi  prodotti da tutti i contribuenti italiani. L’Irpef la pagano tutti, sia i lavoratori dipendenti del settore privato che i lavoratori dipendenti del pubblico impiego. La pagano i pensionati e la pagano gli autonomi. L’Imposta sul reddito delle persone fisiche la pagano anche i contribuenti che hanno redditi immobiliari, cioè derivanti da terreni e fabbricati.

La riforma dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche ha introdotto nuovi scaglioni, o meglio, ne ha eliminato uno rivisitando gli altri. E si tratta di nuovi scaglioni che produrranno una riduzione del prelievo fiscale su tutti i lavoratori. Almeno stando a quelle che si dice. Perché inevitabilmente ci sarà chi ci rimetterà.

Alcuni esempi pratici di cosa accadrà adesso con la riforma del Fisco

La nuova Irpef per chi ha redditi fino a 30.000 euro annui e come attività svolge quella del lavoratore dipendente, produrrà un vantaggio. Questi lavoratori dipendenti si stima che andranno a risparmiare circa il 50% delle tasse pagate. Risparmio che scenderà al 10% per i pensionati che hanno redditi complessivi nell’ordine dei 20.,000 euro annui. Peggio va agli autonomi che risparmieranno qualcosa, ma non più del 2,5/3%. Nulla cambia per chi rientra nel primo scaglione reddituale. Si resta al vecchio 23% e si resta con la soglia massima di reddito fino a 15.000 euro. Per loro però spariranno gli Assegni al nucleo familiare e le detrazioni per coniuge a carico e per figli under 21 a carico. Il risparmio per loro sarà proveniente sostanzialmente dalle nuove e più favorevoli detrazioni. Sul terzo scaglione i risparmi dal punto di vista delle tasse sono importanti come per il secondo. Solo il quarto ed ultimo scaglione rischia di penalizzare qualcuno. Infatti l’aliquota al 43% si applicherà adesso a partire dalla soglia dei 50.000 euro.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.