La riforma fiscale ha introdotto diverse grandi novità, tra cui le nuove aliquote Irpef. Cambiano gli scaglioni e a detta di molti si riducono le tasse. Ma come sempre accade, ogni riforma ed ogni grande novità, ha i pro ed i contro. C’è chi ci guadagna e chi ci rimette. È la natura delle cose, e succede lo stesso con il passaggio da 5 a 4 scaglioni Irpef. La riforma fiscale, o meglio, la riforma dell’Irpef, è collegata a doppio filo anche all’altra grande novità fiscale del momento, cioè quella dell’assegno unico universale sui figli fino a 21 anni di età.
Cambiano drasticamente le buste paga degli italiani per via della grande riforma fiscale e del nuovo assegno unico. Cambia da un lato l’Irpef, con nuovi scaglioni applicati a determinati contribuenti in base alla fascia reddituale di appartenenza. E cambia anche tutto il welfare sulla famiglia. Scompaiono infatti detrazioni per figli e coniuge a carico (tranne i figli a carico sopra i 21 anni di età). E scompare anche l’ANF, acronimo di Assegno per il Nucleo Familiare.
Incidenza pesante sulle buste paga dei lavoratori, sui cedolini di stipendio o su quelli delle pensioni con queste grandi novità.
L’Irpef come si sa, è una imposta che grava sui redditi prodotti da tutti i contribuenti italiani. L’Irpef la pagano tutti, sia i lavoratori dipendenti del settore privato che i lavoratori dipendenti del pubblico impiego. La pagano i pensionati e la pagano gli autonomi. L’Imposta sul reddito delle persone fisiche la pagano anche i contribuenti che hanno redditi immobiliari, cioè derivanti da terreni e fabbricati.
La riforma dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche ha introdotto nuovi scaglioni, o meglio, ne ha eliminato uno rivisitando gli altri. E si tratta di nuovi scaglioni che produrranno una riduzione del prelievo fiscale su tutti i lavoratori. Almeno stando a quelle che si dice. Perché inevitabilmente ci sarà chi ci rimetterà.
La nuova Irpef per chi ha redditi fino a 30.000 euro annui e come attività svolge quella del lavoratore dipendente, produrrà un vantaggio. Questi lavoratori dipendenti si stima che andranno a risparmiare circa il 50% delle tasse pagate. Risparmio che scenderà al 10% per i pensionati che hanno redditi complessivi nell’ordine dei 20.,000 euro annui. Peggio va agli autonomi che risparmieranno qualcosa, ma non più del 2,5/3%. Nulla cambia per chi rientra nel primo scaglione reddituale. Si resta al vecchio 23% e si resta con la soglia massima di reddito fino a 15.000 euro. Per loro però spariranno gli Assegni al nucleo familiare e le detrazioni per coniuge a carico e per figli under 21 a carico. Il risparmio per loro sarà proveniente sostanzialmente dalle nuove e più favorevoli detrazioni. Sul terzo scaglione i risparmi dal punto di vista delle tasse sono importanti come per il secondo. Solo il quarto ed ultimo scaglione rischia di penalizzare qualcuno. Infatti l’aliquota al 43% si applicherà adesso a partire dalla soglia dei 50.000 euro.
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