Gli addetti ai lavori usuranti possono accedere alla pensione in anticipo rispetto a tutte le altre categorie di lavoratori. La normativa prevede che le domande debbano però essere proposte una volta l’anno, ecco chi deve proporre la domanda nel 2022.
La prima cosa da capire è quali lavoratori possono accedere alla pensione per lavori usuranti. Si tratta di categorie che svolgono mansioni piuttosto pensanti e turni di notte. Tra i lavoratori ammessi ci sono:
Affinché si possa accedere alla pensione per i lavori usuranti, tali mansioni devono essere state svolte per almeno metà del periodo contributivo e per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di contributi.
Al persistere di tali condizioni è possibile accedere alla pensione a condizioni agevolate, cioè al compimento di 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi. Per i lavoratori autonomi che svolgono tali mansioni il requisito anagrafico richiesto è più elevato, costoro possono accedere a 62 anni e 7 mesi di età. Questi sono i requisiti previsti per coloro che nell’arco dell’anno lavorano per un numero di giorni pari o superiore a 78 unità.
Coloro che nell’arco dell’anno hanno maturato un numero di giornate di lavoro compreso tra 71 e 77 devono aver maturato un’età minima di 62 anni e 7 mesi (63 anni e 7 mesi per i lavoratori autonomi). Resta fisso il requisito di 35 anni di contributi.
Nel caso in cui i giorni lavorati nell’arco di un anno siano compresi tra 64 e 71, è necessario aver maturato un’età minima di 63 anni e 7 mesi, tale requisito è aumentato di un anno per i lavoratori autonomi.
L’INPS ha sottolineato che non si prevedono adeguamenti alla speranza di vita per gli anni 2022, 2023, 2024 e 2025.
La domanda per la pensione lavoratori usuranti deve essere presentata un anno prima rispetto alla data in cui sono maturati i requisiti. Questo implica che entro il primo maggio 2022 devono presentare la domanda coloro che maturano i requisiti dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Dopo la presentazione della domanda, l’INPS comunicherà se la stessa è stata accettata e la decorrenza.
Coloro che maturano i requisiti nel 2022 dovevano presentare la domanda nel 2021, presentandola in ritardo si potrà comunque percepire, ma con decorrenza ritardata. Con un ritardo di un mese la decorrenza sarà ritardata di un mese, con un ritardo fino a tre mesi, la decorrenza sarà ritardata di due mesi, mentre presentando la domanda con un ritardo pari o superiore a tre mesi, la decorrenza sarà ritardata di tre mesi.
Deve essere ricordato che devono essere distinti i lavori gravosi che consentono di accedere all’APE Sociale dai lavori usuranti veri e propri. Per le ultime novità sui lavori gravosi, leggi l’articolo: pensione gravosi: si allarga la platea dei beneficiari per lavori usuranti
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