Il sistema pensionistico italiano attualmente prevede tre sistemi di calcolo della pensione: contributivo, retributivo e misto. Questi si applicano a seconda del percorso assicurativo del lavoratore. Gli stessi comportano importi maggiori o minori. Vediamo ora quando si applicano.
La prima cosa da sottolineare è che il sistema migliore per calcolare la pensione è il retributivo. Si tratta però di una misura in via di esaurimento e la data da tenere in mente è il 31 dicembre 1995. Un cosa è certa: chi ha iniziato a versare i primi contributi dopo il 1995 avrà la pensione calcolata solo con il metodo contributivo. Si tratta in genere di persone che nel 1995 avevano circa 18 anni, nati quindi nel 1977 considerando questa come età in cui si entra nel mondo del lavoro. Ci sono sicuramente persone nate prima che sono entrate nel mondo del lavoro dopo il 1995, quindi diciamo che questo è un riferimento abbastanza labile.
La seconda opzione riguarda coloro che prima del 31 dicembre 1995 hanno maturato anzianità contributiva, in questo caso:
Il metodo retributivo prevede il calcolo della pensione basandosi sulla media delle retribuzioni maturate rivalutate. In base alle indicazioni dell’INPS con il calcolo retributivo era possibile avere una pensione pari al 70% della retribuzione media percepita se si accede con 35 anni di contributi e l’80% della retribuzione media percepita nel caso in cui il lavoratore abbia maturato un’anzianità contributiva di 40 anni.
Il sistema contributivo, in base a quanto indicato dall’INPS, è più complesso, infatti prevede:
Ricordiamo che per gli anni 2023 e 2024 non è previsto nessun adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita.
Il calcolo pensionistico maggiormente favorevole è quello con il sistema retributivo e naturalmente il sistema misto. Proprio per questo è bene porre attenzione, infatti alcune forme pensionistiche agevolate richiedono la rinuncia al calcolo retributivo e l’applicazione del solo metodo di calcolo contributivo, succede ad esempio con Opzione Donna, per questo solitamente si afferma che chi sceglie di andare in pensione con Opzione donna perde circa il 30% dell’assegno.
Il calcolo contributivo non si applica invece alla pensione Precoci che si calcola in modo ordinario.
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