Comodato d’uso a profughi ucraini: addio imposta di registro e di bollo

profughi ucraini

Negli emendamenti al decreto bollette è presente un’importante novità fiscale in favore di coloro che decidono di concedere immobili in comodato d’uso a profughi ucraini. Ecco le novità.

Esenzioni fiscali per il comodato d’uso a profughi ucraini

Come noto sono numerosi i profughi provenienti dall’Ucraina che stanno arrivando in Italia, per favorire la loro accoglienza l’Italia ha deciso di aiutare coloro che mettono a disposizione dei profughi ucraini degli immobili. Proprio per questo negli emendamenti al decreto Bollette (decreto 17/2022) è prevista l’esenzione dalle imposte previste per la registrazione dei contratti di comodato d’uso.

L’emendamento è già stato approvato in Commissione alla Camera e di conseguenza non dovrebbero esservi particolari cambiamenti. Naturalmente per avere la certezza dell’inserimento è necessario attendere la conversione. Già oggi il provvedimento è alla Camera ed entro il 1° maggio deve essere convertito. I tempi sono più stretti di quanto si possa immaginare visto che ci sarà la chiusura per il periodo pasquale.

Cos’è il contratto di comodato d’uso?

Il comodato d’uso è un contratto attraverso il quale un soggetto concede ad un altro soggetto il diritto di utilizzare un bene mobile o immobile affinché se ne serva per un tempo e per un uso determinato con l’obbligo di restituire lo stesso bene.

Per conoscere nel dettaglio il contenuto e il funzionamento del contratto di comodato d’uso, leggi l’articolo: La guida al comodato d’uso gratuito e le agevolazioni.

In genere è possibile stipulare un contratto di comodato anche senza registrazione dello stesso. Per maggiore sicurezza, al fine di determinare le clausole, i termini di durata e i limiti del comodato è consigliata però la registrazione del contratto. Il contratto deve essere sempre registrato se redatto in forma scritta, in questo caso la registrazione deve essere effettuata entro 20 giorni dalla sottoscrizione del contratto di comodato o nel caso in cui si tratti di un contratto verbale, ma inserito all’interno di un contratto scritto per il quale è prevista la registrazione obbligatoria.

Quali imposte si pagano sul comodato d’uso?

In Italia per questi atti sono però applicate delle imposte. In primo luogo si applica l’imposta di bollo prevista dal Decreto del Presidente della Repubblica 642 del 1972. La stessa ammonta a 16 euro ogni quattro facciate del contratto e comunque non oltre le 100 righe. A questa si aggiunge l’imposta di registro di 200 euro.

La registrazione viene effettuata presentando presso la sede territoriale dell’Agenzia delle Entrate il modello 69. Con l’approvazione della legge di conversione del decreto bollette questi oneri vengono però meno nel caso in cui il contratto venga stipulato entro il 31 dicembre 2022 in favore di cittadini di nazionalità ucraina oppure in favore di altri soggetti provenienti comunque dall’Ucraina.