Affitto in nero tutto quello che c’è da sapere e quali sono i rischi per l’inquilino

affitto

Vivere in una casa in locazione significa dove versare il corrispettivo della cessione del bene da parte del proprietario. Tale corrispettivo altro non è che il canone d’affitto. Ma nei contratti di fitto la cosa fondamentale non è soltanto il pagare il canone al proprietario in cambio dello sfruttamento del bene cioè della casa. Infatti come tutti i contratti, anche il contratto d’affitto è assoggettato ad alcuni adempimenti molto particolari. Si parte dalla registrazione del contratto in assenza della quale il contratto viene definito in nero. È un contratto in nero cioè illecito mette al rischio anche l’inquilino. Ecco cosa prevede la legge e cosa rischia l’inquilino che sa di vivere in una casa con un contratto di affitto non registrato.

Il contratto di affitto in nero

Il contratto d’affitto o meglio il contratto di locazione immobiliare è un contratto che deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate. Chi vive in affitto in nero deve sapere bene che vive nella illegalità. Si tratta di un reato di evasione fiscale sia per il proprietario della casa che per l’inquilino che la abita. Contrariamente a ciò che si pensa, non rischia soltanto il proprietario immobiliare perché anche l’inquilino rischia grosso. Accettare di buon grado un affitto irregolare in cambio magari di uno sconto sul canone è una cosa da evitare sempre. Infatti la legge proprio per contrastare un autentico fenomeno che è quello dell’evasione fiscale per affitti in nero, estende le conseguenze anche al soggetto che abita la casa

Affitto in nero, la definizione

Quando si parla di affitto in nero si parla di qualsiasi contratto d’affitto non regolamentato dalla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Infatti è in nero un affitto che non ha proprio un contratto. Ma lo è altrettanto un affitto in cui le parti hanno sottoscritto una carta privata ma non l’hanno mai portata in registrazione all’Agenzia delle Entrate. Sul contratto d’affitto Infatti sono dovute delle imposte. È evidente che non andando a registrare il contratto e lasciandolo fantasma al fisco, si materializza il reato di evasione fiscale. Infatti l’affitto in nero costituisce un mancato pagamento delle imposte nei confronti del nostro erario.

Quali imposte vanno pagate sul contratto di affitto?

Per fugare tutti i dubbi va ha detto che su contratto di locazione in genere sono due le imposte che vanno versate. La prima è l’imposta di registro che quella che si paga proprio su contratto di locazione. L’altra è l’imposta sui redditi, perché il proprietario immobiliare che cede ad un inquilino una casa, incassa i soldi del canone. E sono soldi che sono assoggettati a tassazione come tutti gli altri redditi. Per questo il proprietario immobiliare oltre a rischiare di dover pagare le imposte precedentemente non versate sull’affitto in nero, potrebbe essere chiamato a pagare anche multe e sanzioni piuttosto pesanti.

La nullità del contratto

Ciò che molti sottovalutano quando vivono in nero e che tale formula in un rapporto tra proprietario e l’inquilino rende il contratto nullo. In altri termini qualsiasi cosa accade in casa sia dal punto di vista della sicurezza , che del rapporto tra le parti, non potrà essere giudicato da leggi e normative relative al contratto d’affitto. In pratica il contratto di affitto in nero se manca la registrazione e soprattutto se questa mancanza è di comune accordo tra le parti, non produce effetti nei confronti di entrambi. Diritti e doveri sanciti dalla legge sono praticamente inutilizzabili su un contratto non regolare.

Tutte le formalità del contratto

La nullità del contratto incide soltanto sull’inquilino nel momento in cui quest’ultimo dimostra che la mancata registrazione sia dipesa solo dalla volontà del proprietario immobiliare. Spetta all’inquilino quindi dimostrare di essere estraneo alla illegalità con cui si è portato avanti il rapporto. Dal punto di vista strettamente formale ricade sul locatore, cioè sul proprietario, il compito di registrare il contratto. Questo obbligo scatta immediatamente dopo la sottoscrizione del contratto. C’è tempo 30 giorni per l’avvenuta registrazione dalla data di sottoscrizione del contratto. Il locatore e altresì tenuto a comunicare all’inquilino entro 60 giorni della avvenuta registrazione, gli estremi di questo.

Tutti i rischi dell’ inquilino

Secondo il principio della responsabilità solidale l’inquilino rischia di dover sostituirsi al proprietario in eventuali controlli formali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Infatti per la mancata registrazione del contratto di locazione può far finire sotto accertamento anche l’inquilino. l’Agenzia delle Entrate Infatti può chiedere il pagamento dell’imposta di registro direttamente all’inquilino. Naturalmente non essendo l’inquilino colui che produce reddito dal contratto d’affitto l’eventuale omissione e quindi l’eventuale IRPEF non pagata ricade completamente in capo al proprietario. In assenza di contratto d’affitto infine, l’inquilino rischia grosso anche per la mancanza di tutte le tutele che una registrazione legale del contratto offre a lui. In parole povere senza la registrazione del contratto a prescindere che questo diventa immediatamente nullo, il proprietario di casa può sfrattare l’inquilino senza passare per le tempistiche classiche impongono le normative al locatario. E qualsiasi contenzioso tra le parti durante la prosecuzione del rapporto tra proprietario ed inquilino, resta impossibile da dirimere per vie legali.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.