Buoni fruttiferi postali: in arrivo rialzo dei tassi di interesse?

antitrust poste italiane

Stai pensando di sottoscrivere buoni fruttiferi postali? In questo caso ti conviene aspettare perché presto potrebbe esservi un aumento dei tassi di interesse e quindi rendimenti più alti.

Cassa Depositi e Prestiti aumenterà i tassi di interesse sui buoni fruttiferi postali?

Chi in questi anni ha scelto investimenti a basso rischio o senza rischi, sa bene che gli stessi hanno purtroppo dato dei rendimenti inesistenti. Questo è dovuto al basso costo del denaro determinato dalla politica monetaria europea. Ora però le cose stanno per cambiare e nei prossimi mesi dovrebbero esserci gustose novità per chi ha dei risparmi e vuole investirli senza rischi e quindi preferisce conti depositi e buoni fruttiferi postali. Proprio per questo secondo strumento molto amato dagli italiani sarebbero infatti in arrivo novità.

Attualmente il rendimento dei buoni fruttiferi postali è sotto l’1%, se a ciò si aggiunge che i rendimenti hanno una tassazione del 12,50% e che per depositi superiori a 5.000 euro si applica l’imposta di bollo, diventa davvero molto difficile fare affidamento su questi strumenti. Secondo però le indiscrezioni trapelate sembra che Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti stiano studiano un aumento del tasso di interesse dell’1% o addirittura qualcosa i più. Molto probabile che si procederà a modulare i tassi in base al periodo di detenzione. Sebbene si tratti di tassi molto lontani da quelli degli anni Ottanta, comunque è un cambio di tendenza rispetto agli anni trascorsi che hanno visto un forte disincentivo agli investimenti a basso rischio.

La politica monetaria europea è rialzo dei tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali

L’aumento del costo del denaro va nella direzione della normalizzazione della politica monetaria attuata dalla BCE, questa ha annunciato un aumento del costo di 0,25% a luglio, attualmente il costo del denaro è a -50%. A settembre ci sarà un nuovo aumento il cui ammontare sarà determinato dal modo in cui i mercati reagiscono tenendo in considerazione anche l’inflazione.

Il cambio della politica monetaria europea annunciata, prevede lo stop anche al quantitative easing, cioè acquisto del debito pubblico dei Paesi Membri, si è sentito finora maggiormente sui tassi di interesse praticati sui mutui.

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Si sente invece a rilento negli investimenti dei piccoli risparmiatori. La manovra di CDP che dovrebbe nel giro di pochi giorni aumentare i tassi di interesse sui buoni fruttiferi Postali, potrebbe segnare il cambio di tendenza.

Ricordiamo che per ora non vi è nulla di certo, solo indiscrezioni che però sembrano essere molto affidabili.