Mutuo: cosa scegliere tra tasso fisso e variabile dopo le decisioni BCE?

mutuo casa

Ci troviamo in un momento economico che costituisce un importante passaggio, dopo 11 anni in cui il tasso di interesse BCE era stato sotto quota 0, ora si prevede a luglio un aumento di +0,25 punti percentuali e a settembre è stato annunciato un nuovo aumento del costo del denaro. In questa situazione quale tasso di interesse sul mutuo è bene scegliere? Ecco alcune riflessioni.

Effetti dell’aumento del costo del denaro deciso da BCE sui tassi del mutuo

L’acquisto di casa non è mai una scelta semplice e tra le variabili da valutare c’è sicuramente la scelta tra il tasso fisso e il tasso variabile. Diciamo la verità: acquistare casa nei mesi passati è stato davvero vantaggioso perché il costo del denaro era basso, il tasso fisso era molto conveniente e si aveva la certezza che durante tutto l’arco del piano di ammortamento la rata sarebbe rimasta immutata. A ciò si è aggiunto un mercato immobiliare stagnante e di conseguenza prezzi non particolarmente proibitivi.

Siamo però in un momento di transizione, i tassi di interesse, fisso e variabile, hanno iniziato la loro crescita già dalla fine del 2021. A dicembre 2021 in media veniva praticato sul tasso fisso un interesse dello 0.6%, al 9 giugno siamo arrivati con aumenti costanti 2,19% su un piano ventennale. Tali aumenti si sono registrati prima dell’intervento della BCE, sebbene gli stessi fossero largamente annunciati, questo implica che nei prossimi mesi molto probabilmente correranno ancora di più.

Il tasso variabile è sicuramente più basso, ma ricordiamo che questo viene costantemente aggiornato in base all’andamento dell’euribor e questo implica che potrebbe essere eccessivamente rischioso in questo periodo scegliere questa soluzione. Nonostante questo, negli ultimi mesi le richieste di mutuo a tasso variabile sono aumentate e rappresentano 1/5 del totale. L’aumento di richieste del tasso variabile è dovuto alla crescita abbastanza veloce del tasso fisso.

Le stime dei prossimi mesi

Mutuionline stima che nei prossimi mesi la forbice tra il tasso di interesse del mutuo a tasso fisso e quello del variabile dovrebbe stringersi proprio in virtù dell’aumento del costo del denaro che sarà attivo a luglio. Questo vuol dire che stipulando ora un contratto a tasso variabile si ha sicuramente una rata più bassa del mutuo a tasso fisso, ma già alla prossima revisione trimestrale è molto probabile che le rate dovrebbero pareggiare, il risparmio effettivo sarebbe quindi solo per i primi mesi.

Fino a quando cresceranno i tassi di interesse?

Fino a quando cresceranno i tassi di interesse non lo possiamo sapere perché molto dipenderà dall’andamento dell’economia. Il nuovo aumento del costo del denaro di settembre dovrebbe essere dello 0,25% o addirittura dello 0,50% e questo porterà sicuramente anche a un nuovo aumento dei tassi di interesse sui mutui.

La stessa BCE ha però reso noto che in questi mesi, cioè da luglio a settembre, ci sarà un’attenta osservazione delle dinamiche inflazionistiche e le scelte di settembre saranno dettate dalla necessità di calmierare i prezzi e quindi raffreddare gli investimenti delle aziende. Ecco perché non ci sarà più immissione di liquidità nel sistema attraverso il quantitative easing. Raffreddare l’economia potrebbe voler dire anche procedere ad aumenti importanti del costo del denaro in modo da limitare gli investimenti.

A questo punto chi ha già scelto di acquistare casa, ed è sicuro di poter fare questo investimento, è meglio che si muova e tenti di farlo il prima possibile. Deve però essere ricordato che le tempistiche in alcuni casi possono essere lunghe, da un’indagine condotta da Facile.it motore di ricerca che si occupa anche di confrontare i tassi di interesse praticati dalle varie banche, emerge che in Trentino Alto Adige, regione più celere, ci vogliono 85 giorni per completare la fase istruttoria, va molto peggio in Calabria dove possono volerci 5 mesi.

Soluzioni per tenere sotto controllo il tasso di interesse del mutuo

In ogni caso ricordiamo che, una volta stipulato il mutuo non si è costretti a mantenere condizioni fuori dal mercato. Questo vuol dire che se oggi stipuliamo un contratto di mutuo con tasso fisso o variabile e nel tempo le condizioni economiche cambiano nuovamente e quindi il costo del denaro diminuisce e con esso il tasso di interesse generalmente applicato ai mutui, si può chiedere la rinegoziazione del mutuo presso la stessa banca. Se questa non accetta di rinegoziare le condizioni, si può invece optare per la surroga, cioè il passaggio del mutuo presso un’altra banca. Si tratta di un’operazione gratuita e che, soprattutto, non può essere negata. Con la surroga si può avere una riduzione del tasso di interesse fisso, un passaggio dal tasso fisso al variabile e viceversa.

Una possibile alternativa è invece la scelta del mutuo a tasso variabile con cap, per conoscere i dettagli, leggi l’articolo: Mutuo a tasso variabile con tetto, cap. Perché sceglierlo oggi?

Infine, deve essere ricordato che in caso di mutuo per l’acquisto della prima casa vi sono delle agevolazioni fiscali, tra cui la possibilità di portare in detrazione gli interessi pagati alla banca pari al 19% degli interessi passivi e oneri.