Il Superbonus 110% continua a creare confusione e non poche polemiche. L’ultima a dire la sua è la Corte dei Conti che, impegnata nell’esame del rendiconto 2021, ha notato effetti distorsivi.
Il primo ad essere sempre stato critico nei confronti del Superbonus 110% è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha più volte sottolineato come questa misura, voluta e sostenuta dal M5S, è fortemente distorsiva e soprattutto lascia molto spazio a truffe e manipolazioni. Non solo il Presidente del Consiglio, infatti anche il ministro dell’Economia Daniele Franco ha parlato di una delle truffe più grandi mai viste in Italia.
Naturalmente queste critiche sono suffragate dai riscontri che derivano dall’attività di indagine della Guardia di Finanza che ha di fatto scoperto molti abusi che hanno comunque portato degli “aggiustamenti “ alla normativa al fine di ridurre le possibilità di truffa. A questo deve aggiungersi la tegola dei fondi esauriti e i maggiori controlli già annunciati dall’ABI, Associazione Bancari Italiani. Ora arriva l’ultima tegola per coloro che sono interessati a usufruire delle agevolazioni del Superbonus 110%, si tratta della bocciatura da parte della Corte dei Conti.
Ricordiamo che il Superbonus 110% consente di realizzare lavori di efficientamento energetico con la possibilità di ottenere una detrazione pari al 110%, oppure lo sconto in fattura o la cessione del credito. Secondo la Corte dei Conti questa misura ha un effetto distorsivo, in quanto pesa eccessivamente sulle casse dello Stato incidendo sul PIL per alcuni punti percentuali. Inoltre in molti casi configura benefici non giustificati per gruppi specifici di soggetti con effetti distributivi non sempre auspicabili. Si tratta inoltre di una misura non facilmente sostenibile dal punto di vista fiscale.
Il Procuratore generale della Corte dei Conti Angelo Canale ha sottolineato che questa misura va in realtà a danneggiare anche le imprese che si vorrebbero favorire, infatti il ritardo nel pagamento delle fatture commerciali sta creando problemi di liquidità. Ricordiamo che molti intermediari finanziari finora impegnati nell’acquisto dei crediti ceduti dalle imprese stanno limitando le possibilità di cessione del credito.
Per capire il volume delle agevolazioni basti rammentare che nel solo biennio 2020-2021 le cessioni del credito hanno portato sconti in fattura per 38,4 miliardi di euro.
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