Tax freedom day, il giorno della liberazione dalle tasse

Il tax freedom day è il giorno della liberazione dalle tasse, ecco cosa vuol dire e per quando è prevista questa agoniata giornata.

Tax freedom day, quest’anno è previsto con un giorno di anticipo

Se c’è qualcosa di cui il popolo italiano si lamenta è il numero elevato di tasse che si devono versare. Che si è lavoratore autonomo o dipendente, c’è davvero un alto carico di imposte e tasse sulle spalle dei contribuenti. Ebbene, il 6 giugno 2022 sarà l’ultimo giorno che i gli italiani lavorano per pagare tasse e fisco. Dunque il 7 giugno 2022 rappresenta il giorno definito Tax freedom day come da data di liberazione. Quest’anno lo Stato incasserà circa 40 miliardi in più.

Si è giunti a questa data attraverso un semplice calcolo matematico. La stima del Pil nazionale si suddivide in 365 giorni dell’anno, ottenendo un dato medio giornaliero. Nel frattempo si sono considerate le previsioni di gettito dei contribuenti, tasse ed imposte e si è fatto il rapporto. Il risultato è proprio il famoso 7 giugno 2022. Tuttavia quest’anno il giorno è caduto un anno prima rispetto all’anno scorso 2021.

Tax freedom day, la pressione fiscale italiana rispetto agli altri Stati

Secondo questo dato gli italiani lavorano i primi cinque mesi dell’anno,  solo per far fronte agli impegni con il fisco. Mentre i ricavi o le somme incassate nel resto dell’anno rappresentano vanno direttamente nelle tasche degli italiani. Anche se di mezzo c’è il mese di agosto che per molti italiani è il periodo di riposo dovuto alle ferie. Un periodo in cui ci si rifocilla, per poi lavorare fino alla fine dell’anno. Dunque metà anno è dedicato allo Stato, e già questo fa capire l’entità dei contributi nel nostro paese.

Tra i 27 Paesi dell’Ue, nel 2021 con il 43,5% l’Italia si era collocata al sesto posto per pressione fiscale, record storico per il nostro Paese, dietro Danimarca (48,1%), Francia (47,2%), Belgio (44,9%), Austria (43,8%) e Svezia (43,7%). L’anno scorso la media Ue si era “fermata” al 41,5%. Tanto per dare alcun numeri in merito al nostro Paese rispetto agli altri Paesi all’interno dell’Unione Europea.

Ma poi è davvero così?

La data del 7 giugno è una data simboli. Anche  perché il mese di giugno 2022 è pieno di scadenze e date da ricordare. Infatti nel mese di giugno sono previste circa 141 scadenze fiscale, 122 delle quali prevedono dei pagamenti. Tra queste il 16 è previsto anche il pagamento per l’Imu a partire dalle seconda case in poi. Ma luglio dovrebbe essere anche un mese si rinforzo per le famiglie con i rimborsi del modello 730 ed il bonus 200 euro.

Tuttavia quest’anno si stima che l’Italia dovrebbe registrare una crescita economica. Nel 2022, invece, con una crescita stimata al 2,5%, il peso fiscale è destinato a diminuire di 0,4 punti percentuali. Anche grazie alla riduzione delle imposte e dei contributi decisa dal Governo Draghi. Tra cui la riforma dell’Irpef (-6,8 miliardi di gettito), l’esonero contributivo di 0,8 punti percentuali ai lavoratori dipendenti con una retribuzione mensile sotto 2.692 euro (-1,1 miliardi), l’esonero dall’Irap per le persone fisiche (-1 miliardo); tenendo conto del leggero miglioramento in corso delle principali variabili economiche, che si riflette sull’andamento del gettito.

 

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