Il Governo ha presentato il piano di emergenza per far fronte alla crisi energetica a fronte della riduzione degli approvvigionamenti di gas dalla Russia.
Il 2022 non è stato un anno molto semplice per gli italiani e sembra che l’autunno sarà ancora più difficile al punto che è già stato presentato da Draghi un piano di emergenza straordinario da attivare in caso di ulteriori riduzioni delle forniture di gas dalla Russia. Mentre apprendiamo da Eni che la Gazprom ha ulteriormente ridotto di un terzo le forniture di gas all’Italia, l’Unione Europea ha dichiarato che la situazione è molto seria e di conseguenza l’Italia sta preparando un piano di emergenza che dovrebbe aiutarci a uscire dal prossimo inverno.
Il pretesto delle riduzioni sono i lavori che stanno interessando il gasdotto Nord Stream che negli ultimi mesi è al centro delle cronache, i lavori dovrebbero terminare tra 10 giorni e sarà proprio quello il momento della verità, infatti nuovi tentennamenti e riduzioni da quel momento non avrebbero più senso. Ciò che tutti temono è che la manutenzione sia un pretesto per nascondere un tentativo della Russia di fare pressioni sull’Europa affinché cessi il sostegno all’Ucraina e soprattutto l’invio di armi.
La paura che attanaglia tutti, e dichiarata da Ursula Von der Leyen, è che la Russia, possa arrivare a un taglio completo di fornitura di gas in tutta Europa. La paura è tale che i giornali tedeschi sottolineano nei titoli che sarà un inverno lungo, freddo e buio e questo è ciò che temiamo tutti.
A farne le spese in Italia saranno soprattutto le imprese e naturalmente ciò ricadrà sui lavoratori e di conseguenza su tutti. Il piano di austerity è molto rigido prevede:
Il piano prevede anche un maggiore utilizzo del carbone per la produzione di energia. Se tutto questo non dovesse bastere si potrà far fronte al fabbisogno energetico attraverso il ricorso alle riserve strategiche (parte non riservata alla commercializzazione). Nel frattempo Bruxelles sta preparando un piano europeo volto a coordinare i piani dei 27 Paesi. Tra le misure che potrebbero essere annunciate vi è anche un redistribuzione tra i Paesi dell’Unione Europea.
Si può ormai dire, come in molti già sottolineano, che ci apprestiamo a entrare in un’economia di guerra.
L’invito del ministro Cingolani è ad avere comportamenti consapevoli, infatti i consumi delle famiglie rappresentano il 30% del totale, se ogni famiglia scegliesse autonomamente di abbassare di un grado la temperatura invernale e riducesse di un’ora il tempo di accensione dei riscaldamenti, si potrebbero risparmiare 1,5- 2 miliardi di metri cubi. Un piccolo sacrificio per un grande risultato, naturalmente si tratta solo di un esempio di uso consapevole che andrebbe a ridurre anche l’inquinamento e le spese delle famiglie.
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