Bonus 200 euro precari scuola: il destino dell’emendamento del M5S

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Nella fase di conversione del decreto aiuti è stato bocciato l’emendamento che prevedeva una correzione alla formulazione iniziale. I precari della scuola non avranno il bonus di 200 euro. Ecco perché.

Emendamento M5S per estensione bonus 200 euro ai precari della scuola

Avevamo anticipato in un precedente articolo che il bonus di 200 euro previsto nel decreto Aiuti per un cavillo, o una piccola dimenticanza, non può essere erogato in favore dei precari della scuola che hanno il contratto in scadenza al 30 giugno 2022. Questi infatti non percepiscono la mensilità di luglio. Si tratta di supplenti che hanno effettivamente lavorato fino al 30 giugno e che si vedono quindi esclusi dal bonus nato per aiutare le famiglie a far fronte alle difficoltà economiche derivanti dai rincari dei prezzi energetici.

Precari scuola: arriva l’emendamento per estendere il bonus di 200 euro

Capito l’errore, il Movimento 5 Stelle, attraverso i deputati Margherita del Sesto e Manuel Tuzi ha proposto un emendamento al decreto Aiuti volto a riconoscere il bonus di 200 euro anche ai precari della scuola con contratto fino al 30 settembre. In base all’emendamento il bonus doveva essere riconosciuto a docenti, ma anche personale ATA. In sede di conversione purtroppo l’emendamento ha avuto la bocciatura della Commissione Bilancio. Questo vuol dire che i precari della scuola non lo percepiranno a luglio, ma neanche nei prossimi mesi.

Tuzi: l’emendamento per bonus 200 euro a precari della scuola sarà riproposto

Naturalmente non sono mancate le reazioni dei proponenti e in particolare di Manuel Tuzi. Il parlamentare ha affermato in un’intervista che questa scelta crea dei distinguo tra precari, cioè tra coloro che hanno il contratto in scadenza al 30 agosto (che lo percepiscono normalmente) e coloro che invece lo hanno al 30 giugno. Rincara la dose sottolineando che è assurdo che tale aiuto sia negato proprio a coloro che rispetto agli altri soffrono di una maggiore precarietà nel mondo della scuola e quindi sono più deboli e meno garantiti.

Tuzi sottolinea che si è preferito dirottare le risorse su altri obiettivi. Per i precari della scuola c’è solo un’ultima possibilità, anche se è davvero molto remota, infatti il M5S intende riproporre l’emendamento.

Ricordiamo che il decreto aiuti deve essere convertito entro il 17 luglio, ma di fatto è arrivato in aula già tronco di questo emendamento quindi in questa fase è del tutto escluso che possano esserci novità positive.