Aumenti sulle pensioni 2022, cosa prevede il Decreto aiuti bis

Gli aumenti sulle pensioni 2022 sono stati introdotti dal Decreto aiuti bis, ecco cosa prevede la misura e di quanto sarà l’aumento.

Aumenti sulle pensioni 2022, il Decreto aiuti bis

Da pochi giorni è entrato in vigore il Decreto aiuti bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2022 al n. 115 . Il decreto contiene diversi spunti che dovrebbero servire agli italiani ad affrontare il caro vita. Le novità riguardano anche le pensioni. Non si tratta di una vera e propria riforma, perché per quella se ne occuperà il nuovo Governo, ma semplici aumenti.

La misura sulle pensioni prevede due diverse modalità di applicazione di un aumento del 2% dell’importo della pensione:

  • aumenti del 2% per gli assegni fino a 35  mila euro lordi annui. Ma solo per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022;
  • per tutti gli altri, incremento solo sul predetto importo, aumentato del 2% (ovvero 2745 euro)

In ogni caso per tutte due le categorie, il prossimo anno a gennaio 2023, sarà effettuato un conguaglio al tasso di inflazione effettivo.

Aumenti delle pensioni 2022, la rivalutazione

Uno degli articoli di maggiore rilevanza del Decreto aiuti bis è senza dubbio l’articolo 21. Secondo questo articolo le rivalutazioni sulle pensioni sarebbero così decisi:

  • per gli assegni pensionistici di importo inferiori o pari a 2.692 euro, viene anticipato al primo novembre 2022 rispetto al primo gennaio 2023 il calcolo della rivalutazione delle pensioni con un incremento del 2%. L’importo si riferisce al trattamento lordo compressivo in pagamento per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022. Per i lavoratori a cui spetta la tredicesima, anche questa mensilità segue tale rivalutazione. Inoltre questo aumento non   sarà rilevante   per  l’anno  2022,  ai  fini  del  superamento dei limiti reddituali previsti per  il  riconoscimento  di  tutte  le  prestazioni  collegate   al   reddito, ovvero non causerà la perdita delle prestazioni aggiuntive:
  • per gli assegni superiori all’ importo  sopracitato  sarà  comunque riconosciuto   fino concorrenza del predetto limite  come incrementato dall’indicizzazione ISTAT effettiva (attualmente pari all’1,9%) a partire dal 1 novembre 2022.

Riforma delle pensioni, a che punto siamo?

Per la riforma delle pensioni si attende il nuovo anno, anche a seguito di quello che sarà l’esito delle urne il 25 settembre. Tra le possibili strade:

  • pensione con quota 41 anni di contribuzione, spinta dai sindacati;
  • 64 anni di età con ricalcolo contributivo, voluta dallo scorso Governo;
  • pensione con anticipo quota contributiva, proposto dall’INPS.

Si vocifera anche il ritorno della legge Fornero. Non resta che aspettare il prossimo gennaio 2023 e capire se il nuovo Governo interverrà e come nella riforma delle pensioni, sentite anche le parti sociali.

Francesca Cavaleri

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