Quando una prestazione è davvero occasionale e come viene pagata

Quando le collaborazioni sono saltuarie, le attività di lavoro autonomo rientrano nell’ambito delle cosiddette prestazioni occasionali. Pur tuttavia, le regole da rispettare per il lavoro tramite prestazione occasionale sono molto stringenti. E quando queste regole non vengono rispettate il lavoratore autonomo non solo è obbligato ad aprire una partita IVA. Ma deve pure iscriversi, ai fini previdenziali, alla Gestione Separata dell’INPS.

Vediamo allora di chiarire tutti gli aspetti legati alle prestazioni occasionali che sono molto diffuse nel nostro Paese. A partire da quando una prestazione è davvero occasionale, passando per come viene pagata da parte del committente.

Quali sono le principali caratteristiche di una prestazione occasionale

Nel dettaglio, una prestazione occasionale, prima di tutto, è senza vincoli di subordinazione così come non rientra tra le prestazioni coordinate e continuative. Quindi, una prestazione occasionale presenta spiccatamente il carattere della non abitualità. Così come quella occasionale non può essere una prestazione di natura professionale.

In più, per non far scattare l’apertura di partita IVA e l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS, come sopra accennato, gli incassi da prestazione occasionale non possono superare il limite annuo dei 5.000 euro lordi. In più, la durata della prestazione, con uno stesso committente, non può superare nell’anno solare i 30 giorni.

Come viene pagata una prestazione occasionale e quando ci vuole il bollo

Per ricevere il compenso da prestazione occasionale da parte del committente, il lavoratore deve emettere un’apposita ricevuta. Quindi non è obbligato alla fatturazione elettronica anche perché la prestazione occasionale è IVA esente.

Pur tuttavia, quando l’importo supera la soglia dei 77,47 euro, l’emissione della ricevuta sconta sempre l’applicazione di una marca da bollo da 2 euro da assolvere in modalità virtuale o cartacea.

Nella ricevuta, emessa con ritenuta d’acconto, occorre indicare i dati delle due parti, l’importo lordo, l’ammontare della ritenuta d’acconto ed il totale al netto da pagare. In più, come per le fatture, pure nella ricevuta per prestazione occasionale, oltre alla data di emissione, occorre indicare anche il numero progressivo del documento.

Cosa succede per le prestazioni occasionali sopra i 5.000 euro annui lordi

Per la parte eccedente i 5.000 euro lordi annui, a carico del lavoratore occasionale scatterà il pagamento dei contributi previdenziali. Nella Gestione Separata INPS come sopra accennato. Inoltre, con l’obbligo di apertura di partita IVA il pagamento dei corrispettivi sarà poi effettuato non più tramite ricevuta, ma con l’emissione di fattura.

Filadelfo Scamporrino

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