Taglio accise carburanti: sarà confermato dopo il voto?

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Negli ultimi mesi abbiamo costantemente avuto il taglio delle accise sui carburanti di 30 centesimi. La misura attualmente in vigore è stata inserita nel decreto Aiuti Bis ed avrà efficacia fino al giorno 20 settembre. Cosa succederà quindi dopo le elezioni?

Taglio accise: il governo Draghi lo prorogherà dopo il 20 settembre?

Il decreto Aiuti Bis dovrebbe essere l’ultimo atto con contenuto importante del Governo Draghi ormai giunto al capolinea, infatti il governo ora è in ballo solo per gli affari correnti ed eventuali emergenze. Questo vuol dire che con elevata probabilità non ci sarà un decreto o un atto prima del 20 settembre volto ad un’ulteriore proroga del taglio delle accise.

Per sapere se vi sarà o meno una conferma è necessario attendere il nuovo governo. È bene dirlo subito, di certo non ci sarà il 26 settembre. Infatti dopo aver ottenuto i risultati elettorali, il 26 settembre dovrebbero essere noti, si dovrà procedere alla nomina del Presidente del Consiglio da parte del Presidente della Repubblica. Su proposta del Presidente del Consiglio incaricato vi sarà la nomina dei ministri. Ci sarà quindi il voto di fiducia in Parlamento, il giuramento e solo successivamente ognuno prenderà il suo posto. I tempi saranno abbastanza stretti perché c’è da lavorare alla legge di bilancio per evitare l’esercizio provvisorio. Probabilmente prima del primo ottobre non sarà proprio possibile avere un nuovo governo. Ritornando all’argomento principe: cosa succederà al taglio delle accise sui carburanti dopo il voto?

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Taglio accise carburanti: sarà confermato dopo il voto?

Il taglio delle accise sui carburanti finora è stato finanziato con l’extra gettito Iva maturato proprio grazie all’aumento dei prezzi del carburante. Per mantenere il taglio delle accise servono 1,16 miliardi di euro al mese. Attualmente però siamo in una fase di discesa dei prezzi dei carburanti con benzina al self service pagata circa 1,80 euro al litro e il gasolio leggermente più basso. Vi sono distributori con prezzi anche inferiori a 1,80 euro al litro per la benzina. La discesa dei prezzi è stata di circa 22 centesimi al litro.

Questo vuol dire risparmio per gli automobilisti, ma anche minori entrate per lo Stato per quanto riguarda l’Iva. Da ciò discende una conseguenza abbastanza importante: potrebbe essere difficile con questi prezzi, che sono gli stessi ante-guerra in Ucraina, rifinanziare nuovamente il taglio delle accise dopo il 20 settembre.

Questo però non vuol dire dover rinunciare al taglio delle accise sui carburanti, infatti il nuovo governo potrebbe decidere, se i prezzi dei carburanti restano gli attuali, di ridurre il taglio in modo da restare sempre intorno ai 2 euro al litro e allo stesso tempo avere entrate fiscali costanti.

Attualmente nessuno schieramento si è pronunciato su questa materia, neanche Matteo Salvini che alla precedente tornata elettorale si era decisamente schierato contro le accise sui carburanti, deludendo poi di fatto molti cittadini che hanno visto il taglio delle accise solo recentemente e non in modo strutturale, ma solo per far fronte all’emergenza prezzi.