Permessi per lutto e grave infermità: di cosa si tratta

Cosa c’è da sapere in merito alle modalità di chiedere e ottenere permessi per lutto e grave infermità, lo scopriamo nella nostra rapida ma esaustiva guida sull’argomento.

Permessi di lavoro, cosa sono

Innanzitutto, è bene partire dalla base della questione, ovvero specificare cosa sono i permessi di lavoro e come funzionano, di norma.

Sostanzialmente, i permessi retribuiti non sono altro che periodi di tempo duranti i quali al lavoratore è concesso, per particolari circostanze, di assentarsi dal lavoro senza perdere la normale retribuzione.

Trattasi dunque di una richiesta fatta dal lavoratore al suo datore di lavoro, per poter sospendere la propria attività per un lasso di tempo stabilito in precedenza. Tale permesso, va detto, può essere sia retribuito che non retribuito e questo dipende dalla tipologia del congedo che si richiede.

Andiamo, dunque nello specifico ad occuparci dei permessi di lavoro per lutto e di quelli per grave infermità.

Permessi di lavoro per lutto

La perdita di un famigliare o di un parente stretto è certamente un momento di forte sofferenza per chiunque. Sofferenza emotiva e problemi di burocrazia per gestire la dipartita vanno a complementarsi.

Questa situazione, naturalmente, richiede tempo per poter affrontare il più serenamente possibile una circostanza dolorosa e difficile.

Quindi, per chi lavora è necessario chiedere un permesso per lutto.

In tal senso, ciascun lavoratore dipendente ha diritto, stando a norma di legge, ad un tempo di tre giorni lavorativi all’anno di permesso retribuito per lutto familiare, ovvero per la morte del coniuge, di un parente entro il secondo grado o del convivente.

Ma come funziona la richiesta del permesso?

Il dipendente deve informare il datore di lavoro del lutto e dei giorni nei quali il permesso sarà utilizzato, che potranno pure non essere consecutivi. La richiesta deve essere accompagnata da documentazione apposita che certifichi la morte della persona o da dichiarazione sostitutiva, quando prevista.

In quali casi si può richiedere il permesso per lutto?

A scanso di equivoci, vediamo quali sono i casi di possibilità di richiedere tale permesso.

Il permesso per lutto può essere richiesto per la morte di persone che rientrano nel proprio gruppo familiare (anche in caso di funerale all’estero):

  • Genitori e figli
  • Fratelli e sorelle
  • Nipoti (figli dei figli) e nonni

Tuttavia, alcuni contratti collettivi nazionali del lavoro (CCNL) possono includere la facoltà di chiedere il permesso in un numero maggiore di casi rispetto a quanto stabilito dalla legge statale, ad esempio anche per la morte di suocero, genero, cognata, zii, ecc.

Andiamo a vedere, nel prossimo paragrafo come funzionano i permessi per grave infermità.

Permessi di lavoro per grave infermità di un familiare

Quando è possibile assentarsi dal lavoro per problemi di salute non personali, ma di un parente molto vicino? Lo scopriamo in questo paragrafo.

I tre giorni di permesso retribuito all’anno cosi come sono ammessi per lutto, sono eseguibili per grave infermità del coniuge, anche qualora sia legalmente separato, di un parente entro il secondo grado, anche non convivente.

Questi specifici giorni di permesso dovranno essere utilizzati entro un tempo di sette giorni dall’insorgenza della grave infermità o della necessità di provvedere a conseguenti interventi terapeutici.
È possibile concordare con il datore di lavoro la modalità di fruizione dei tre giorni di permesso in modo articolato o frazionato. È quindi fattibile, in alternativa alla fruizione continua dei tre giorni, concordare una riduzione dell’orario lavorativo.

Come ottenere il permesso per grave infermità? 

Per poter ottenere questo tipo di permesso è necessario presentare, per la grave infermità, documentazione rilasciata da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato, dal medico di medicina generale oppure dal pediatra di libera scelta; questa documentazione deve essere presentata entro cinque giorni dalla ripresa del lavoro. Il datore di lavoro può richiedere periodicamente la verifica dell’effettiva gravità della patologia.

Congedo per grave infermità

In ultimo, ma non ultimo, va detto che la Legge 53/2000 prevede anche la concessione di congedi per gravi motivi familiari. Il congedo è un periodo pari a due anni nell’arco della vita lavorativa e può essere utilizzato in modo frazionato o per intero, per una lunga pausa. La cosa necessariamente da considerare è, però, che il congedo in questione non è retribuito.

Questo, dunque è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere in merito alle modalità di richiesta ed utilizzo dei permessi di lavoro, per lutto o grave infermità di un parente prossimo.

 

Informazioni su Davide Scorsese 348 Articoli
Appassionato di scrittura, ho collaborato per diverse testate online tra le quali ricordiamo BlastingNews.com e NotizieOra.it. Ama cinema e scrittura, fin dalla tenera età, studia recitazione e consegue una formazione attoriale nei teatri off partenopei.