Superbonus e accordo trovato in Parlamento, dopo il rischio dei vederlo svanire, ecco come varierà una delle misure più gettonate.
L’accordo sul superbonus c’è. Dopo giorni di discussione ed il pericolo che venisse definitivamente annullato, visto gli effetti prodotti, il peggio è stato scongiurato. Almeno secondo quanto dichiarato dal sottosegretario all’economia, Federico Freni: “la soluzione accontenterà tutti“. Ed effettivamente sempre essere riuscito a trovare una soluzione al problema.
Non solo si punta anche a salvare le imprese nel settore edile che hanno acquistato il credito o effettuato lo sconto in fattura, ma non riescono a monetizzare il loro credito. Si parla di crediti potenziali da 20 miliardi, secondo l’Ance. E così evitare il fallimento di circa 40 mila aziende italiane. Infine però occorre un maggiore aiuto da parte dell’Agenzia delle entrate in merito ai controlli da eseguire.
La soluzione trovata prevede che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti di bonus edilizi e superbonus si configuri solo se il concorso nella violazione avviene “con dolo o colpa grave”. Inoltre stabilisce che per i crediti sorti prima delle misure anti-frode (novembre 2021), i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni devono acquisire l’asseverazione ex post.
Una soluzione che sembra accontentare tutti. L’obiettivo è quindi alleggerire la responsabilità solidale per chi cede crediti legati al superbonus edilizio al 110%. Si tenta di aumentare le cessioni e far ripartire il sistema e tutto l’indotto. Quindi se scatta il recupero degli importi derivanti da crediti fiscali, riferiti al Superbonus, ne rispondono oltre al beneficiari, anche i fornitori che hanno applicato lo sconto. Ma questo avviene solo se c’è dolo o colpa grave, resi ai fini di una truffa.
La modifica tende a penalizzare ipotetiche truffe a favore della correttezza dell’applicazione della misura, Infatti l’approvazione al Senato del Dl aiuti bis, riapre la strada degli acquisti dei crediti fiscali da parte delle banche. Quindi gli occhi sono subito puntati sugli istituti di credito italiano. Proprio coloro che avevano comunicato, nei mesi passi, di non acquistare più crediti.
Mentre in merito al secondo punto c’è una deroga. Infatti per i crediti maturati prima di novembre 2021, quando sono stati introdotti i visti di conformità, asseverazione ed attestazioni, si può godere della limitazione di responsabilità. Ma solo se si acquisisce la documentazione richiesta dal decreto dello scorso anno, a partire proprio dai visti di conformità.
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