Truffa del pellet, molti ci sono già cascati. Istruzioni per verificare gli annunci

Da qualche ora c’è un vero e proprio allarme truffa del pellet. Ecco a cosa devono stare attenti gli acquirenti.

La truffa del pellet: ecco cosa è successo

Il pellet è uno tra i combustibili più richiesti sul mercato, questo perché il metano è ormai a prezzi improponibili e poi è impossibile mercanteggiare sul prezzo del metano o cercare il super affare. Allo stesso tempo anche il prezzo del pellet è aumentato e tutti sono alla ricerca del prezzo migliore pensando di poter fare un affare. Proprio nella costante ricerca del prezzo più basso molti utenti hanno segnalato di essere incorsi in una truffa del pellet in rete. Ecco lo schema utilizzato e quindi a cosa stare attenti.

In primo luogo i truffatori si procurano delle foto di bancali di pellet, il secondo passo è creare dei profili falsi su social e market e gruppi di compravendita e quindi creare degli annunci che sembrano veri e soprattutto appetibili.

A questo punto non resta che attendere che ignari potenziali acquirenti contattino il venditore.

Il punto in cui stare attenti è quando il venditore chiede al compratore potenziale di continuare la contrattazioni su un altro sistema di conversazione, ad esempio Whatsapp, ma spesso anche Telegram che è meno controllato. Una volta determinati tutti gli elementi della compravendita, ad esempio modalità di pagamento, solitamente la Postepay, difficilmente un conto corrente, modalità di consegna, viene chiesto all’acquirente di versare gli importi. Non è mai previsto il pagamento alla consegna o con bonifico. Effettuato il versamento il venditore purtroppo sparisce ed è difficile recuperare i soldi. Naturalmente il pellet non arriva.

A cosa stare attenti per evitare la truffa del pellet?

La truffa è avvenuta su un noto portale che agglomera diversi offerenti. Il primo consiglio è chiedere al venditore come si chiama la propria azienda, ad esempio l’azienda “pinco palla” ad Arezzo ( nome e città scelte a casa), ma fatevi dire sempre la città in cui ha sede l’attività, infatti spesso le aziende hanno nomi simili o in Italia ve ne sono diverse con lo stesso nome. Se tergiversa sull’argomento, meglio lasciar perdere.

A questo punto è bene fare una ricerca in rete per vedere se l’azienda “pinco palla” di Arezzo esiste davvero, solitamente in rete si trova molto facilmente almeno con la scheda con partita Iva e codice Ateco ( a questo punto si potrebbe anche verificare se il codice Ateco consente la vendita di pellet).

Informazioni scarne ma che possono far capire se esiste. Se vi dice che non ha un’azienda perché è un privato che ha comprato il pellet all’estero ( una sorta di borsa nera), diffidate perché sta già commettendo degli illeciti e non vi rilascerà alcuna fattura ed è molto probabile che stiate incappando in una truffa del pellet.

In secondo luogo cercate sempre in rete delle opinioni sull’azienda “pinco palla” di Arezzo per verificare le opinioni altrui. Se altri utenti parlano di truffa, state alla larga.

Se non siete sicuri e avete affettivamente trovato l’azienda “pinco palla” ad Arezzo, cercate anche il numero di telefono, in rete si trova anche quello e fate una chiamata per chiedere se veramente stanno vendendo pellet a quel prezzo.

Diffidate di prezzi troppo bassi, in Italia trovare pellet a meno di 10 euro al sacco è quasi impossibile oggi, massimo di può arrivare a 9 per un prodotto scadente.

Leggi anche: Pellet: perché il prezzo è così alto? Speculazione o aumenti dei costi?

Pellet: quanto costa? Conviene o è preferibile il metano?

Nadia Pascale

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