Pensioni, stop alla riforma ma proroga per Ape Sociale e Opzione donna

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Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha indicato la strada da seguire nei prossimi mesi, non sono mancate puntualizzazioni sulle pensioni. Purtroppo per ora c’è lo stop alla riforma che consenta di superare la legge Fornero, ma ci sarà la proroga di due importanti misure in scadenza al 31 dicembre 2022.

Il programma del prossimo Governo: pensioni, cuneo fiscale, contrasto ai rincari energetici

Oggi c’è stato il discorso alle Camere di Giorgia Meloni, passo precedente rispetto al voto di fiducia praticamente scontato. Ha anticipato nel discorso quella che sarà l’agenda del prossimo futuro parlando sia degli interventi da eseguire nell’immediato, come il contrasto al rincaro energetico, sia le misure a più ampio raggio come la riforma fiscale che dovrebbe portare negli anni alla riduzione di almeno il 5% del cuneo fiscale, la riforma sulle fonti energetiche che devono prevedere un maggiore sfruttamento del gas che l’Italia ha e delle fonti rinnovabili al Sud.

Tra le riforme ad ampio raggio c’è quella del sistema pensionistico che deve tutelare le giovani generazioni e gli importi delle loro pensioni. A breve non ci sarà la riforma delle pensioni, ma il rinnovo di Opzione Donna e dell’Ape Sociale, non ha però citato Quota 102 anch’essa in scadenza al 31 dicembre.

Pensioni, a breve la proroga di Opzione Donna e Ape Sociale

Opzione Donna prevede la possibilità per le donne che hanno compiuto 58 anni di età ( 59 anni per le lavoratrici autonome ) di andare in pensione purché abbiano maturato un’anzianità contributiva superiore o pari a 35 anni.

Opzione donna prevede però il calcolo dell’assegno pensionistico con il metodo contributivo e quindi con una perdita netta sull’importo pensionistico di circa il 25%- 30%. Per il calcolo dei contributi si considerano i contributi obbligatori; i contributi volontari; da riscatto oppure da ricongiunzione. Sono esclusi quelli figurativi accreditati per malattia e disoccupazione dei lavoratori dipendenti privati.

L’Ape Sociale è invece un anticipo pensionistico riconosciuto in presenza di determinate condizioni. In particolare viene riconosciuto a coloro che:

  • svolgono lavori gravosi;
  • disoccupati con almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori che assistono da almeno sei mesi un congiunto in gravi condizioni di salute;
  • invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, con 30 anni di contributi versati.

Per conoscere i lavori che sono considerati gravosi e che di conseguenza possono accedere all’Ape Sociale leggi l’articolo: Lavori gravosi, ecco la lista delle nuove categorie di mansioni per l’Ape Sociale.

Nel discorso per la fiducia Meloni ha inoltre annunciato un’estensione della flat tax per lavoratori autonomi e professionisti e la flat tax incrementale per tutti gli altri lavoratori. Particolarmente severa è invece la posizione verso l’Agenzia delle Entrate per la quale si studiano strumenti volti a migliorarne l’efficienza attraverso maggiore riguardo all’evasione scovata e non al numero di istruttorie aperte.

Leggi anche: Flat Tax incrementale: cosa vuol dire? Ecco una simulazione

Non sono mancate critiche al reddito di cittadinanza che dovrebbe essere riformulato in modo che sia potenziata la funzionalità dell’inserimento nel mondo del lavoro.