Pellet e le altre soluzioni per riscaldare casa, facciamo un confronto

Pellet e le altre soluzioni per riscaldare casa sono il dilemma degli italiani con l’inverno alle porte. Ma qual’è la soluzione migliore? Ecco alcuni confronti.

Pellet e le altre soluzioni, ma è davvero il più economico?

Subito dopo l’estate 2022 sembrava che tutti fossero impazziti per il pellet e la stufe relative. Il pellet per un pò di tempo è stato introvabile, ma adesso sembra che la situazione sia normalizzata, ad eccezione del prezzo. Infatti, quello è raddoppiato rispetto allo scorso anno. In media ci vogliono oggi circa 12-13 euro per un sacco di pellet. A conti fatti conviene davvero rispetto al metano? Chi ha l’impianto a gas, rispetto all’istallazione di una nuova stufa, sicuramente ha meno costi, ma dovrà fare i conti con le bollette del gas.

Tuttavia sono previsti dei bonus energia per aiutare le famiglie a pagare le bollette di luce e gas. Inoltre le quotazioni del gas presso il Ttf di Amsterdam sono in discesa e quindi solo con l’arrivo del freddo, in base alla domanda, potremo sapere davvero come si struttureranno i prezzi e valutare con certezza se il pellet conviene ancora rispetto al gas.

Le altre soluzioni per il riscaldamento, cosa propone il mercato?

Il mercato del riscaldamento si è comunque sbizzarrito con proposte meno conosciute. Tra queste c’è la caldaia ionica che dà la possibilità di risparmiare un 20% rispetto ad una caldaia a metano di analoga potenza termica. Purtroppo però hanno un costo sostenuto e si possono spendere anche fino a 5 mila euro, rispetto ad una caldaia a metano che di solito ha un costo minore.

Resta intramontabile anche il riscaldamento a legna, nei classici camini, ma con il relativo costo in base al tipo di legno che si desidera. Oggi il prezzo minimo trovato sul mercato è di 12 euro (naturalmente legna di bassa qualità), mentre il prezzo massimo trovato è di 25 euro al quintale. Si tratta di un’offerta trovata per legno di faggio, da ritirare presso la sede dell’azienda con una consegna minima di 20 quintali.

Altra soluzione è quella della stufa pirolitica che funziona attraverso la pirolisi (o piroscissione). E’ un processo di decomposizione termochimica, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno). Inoltre ci sono anche dei bassi costi per il funzionamento, visto che non si collega alla rete elettrica. Ma i modelli più economici sono da esterni, perché quelli interni sono di design e sono parecchio costosi.

 

 

Francesca Cavaleri

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